La grande editoria, da diverso tempo a questa parte, sembra mostrare un’inerzia ogni giorno più vischiosa nei confronti delle iniziative che riguardano H.P. Lovecraft e, più in generale, di tutto ciò che ruota intorno ai generi fantastici.
In netta opposizione a questa forza negativa, c’è un vero e proprio sottobosco editoriale che brulica di personaggi vivaci e di novità sempre pronte a sbocciare: si tratta dell’intreccio formato dagli appassionati e dagli studiosi, per così dire dilettanti, del panorama fantastico italiano, che per spirito di iniziativa e competenze messe in campo hanno ben poco da invidiare persino in confronto a quanto succede all’estero.
Un chiarissimo esempio di questa tendenza è certamente Studi Lovecraftiani, nuova stella nel firmamento della critica e della saggistica amatoriali, che ha esordito nell’estate del 2005 con un promettente numero uno (http://www.horrormagazine.it/notizie/1441) e che in questi giorni ci propone la seconda uscita, sempre per i tipi della Dagon Press, sotto la scrupolosa direzione di Pietro Guarriello, un nome ben noto fra i frequentatori dell’universo lovecraftiano, del quale è da anni divulgatore “alto” – verrebbe quasi da chiamarlo un Higher Criticist dell’orrore, se gli amici sherlockiani ce lo permettessero. Guarriello è attivo, fra le altre, su riviste come Yorick e curatore degli interessantissimi (e avventurosissimi) Taccuini, che fanno parte del corteggio cartaceo del Circolo di Lovecraft.
Il titolo della neonata rivista non è casuale: si richiama infatti ai leggendari Lovecraft Studies americani pubblicati dalla Necronomicon Press e, al pari di questi, si pone il fine di promuovere l’analisi e l’approfondimento dei vari aspetti che ruotano attorno a Lovecraft, alle sue creazioni e al suo mondo.
Il primo numero era già ricco e accattivante; questa seconda uscita è ancora più ricercata e solida della precedente nei contenuti e conferma l’elevato livello di Studi Lovecraftiani, facendo ben sperare gli appassionati dello Scrittore, che qui possono trovare un sicuro punto di riferimento, oltre che un’occasione di incontro e confronto.
Gli interventi del secondo numero, ancora fresco di stampa, sono:
- Il mito di Cthulhu: un approccio pragmatico di Massimo Berruti. Lunga indagine semiotica che esamina attentamente le creazioni lovecraftiane, le contestualizza, ne esplica il simbolismo ed i possibili significati che diverse schiere di lettori in essi hanno. Certamente uno dei migliori saggi critici scritti sui cosiddetti ‘Miti di Cthulhu’.
- Viaggio a Providence di Luca Cesare Foffano. Dettagliato resoconto in stile badeker, piacevolmente antiquato, di un viaggio compiuto a Providence alla ricerca delle radici, dei luoghi e delle suggestioni lovecraftiane.
- Speciale Dossier: Lovecraft e i Miti di Cthulhu in Giappone. Una finestra su una realtà da noi distante per cultura, tradizioni e lingua, ma molto vitale e sempre in fermento, nella quale ormai da tempo le creazioni di Lovecraft hanno trovato terreno fertile.
- Chi ha ispirato il Necronomicon? Di GianLuca Casseri. Erudito saggio su di una possibile fonte di ispirazione per lo pseudobiblion più famoso del mondo.
Per il tenore medio dei testi, è lecito dunque considerare Studi Lovecraftiani fra le più interessanti riviste letterarie finora apparse in Italia e collocarlo nella storia del Fantastico nostrano insieme a testate del calibro de Il Re in Giallo, Star, La Soglia e Yorick.
Per ordini o informazioni:
PIETRO GUARRIELLO
VIALE DEI NARCISI, 1
64025 PINETO (TE)
piguarr@tin.it
studilovecraft@yahoo.it
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