Tre giovani, passeggeri di un treno in corsa, vengono avvicinati dal professore Peter Price, un vecchio ipnotizzatore in possesso di una singolare sfera meccanica che è in grado di evocare i ricordi sepolti di chi la osserva. A turno, grazie al misterioso marchingegno, i tre ragazzi rivivono esperienze inquietanti e paurose che nascondono una terribile sorpresa finale.
Seconda prova dietro la macchina da presa, dopo l’esordio gotico con M.D.C. Maschera di cera (1997), per Sergio Stivaletti (noto creatore di effetti speciali del cinema horror italiano.), che sfocia nel fantastico puro, un tributo a un immaginario ormai dimenticato dall’industria cinematografica italiana odierna, popolato da visioni mostruose e affettuosi richiami al passato. Scritto dallo stesso Stivaletti in collaborazione con il giornalista/critico Antonio Tentori, I tre volti del terrore è, sin dal titolo, un esplicito omaggio a pellicole di genere come I tre volti della paura di Bava, e soprattutto a Le cinque chiavi del terrore, prodotto dalla inglese Amicus nel 1964, vera opera-riferimento per il film del regista romano.
Tre capitoli compongono il film, collegati da un episodio centrale ambientato nel vagone di un treno. “L’anello della luna”, il primo episodio, si focalizza sulla figura leggendaria dell’uomo lupo, una vicenda di maledizioni e sangue custodita in una necropoli etrusca.
“Dr. Lifting” è la descrizione della traumatica esperienza di una giovane donna, vittima di un medico pazzo, che si sottopone ad un intervento di chirurgia plastica.
“Il guardiano del lago” è la discesa in un mondo tenebroso, dalle atmosfere lovecraftiane, dominato da uomini-mostro che abitano nei pressi di un misterioso lago.
Nonostante le perplessità sulle doti recitative di alcuni interpreti, si segnala la prova dell’ormai anziano e mai dimenticato John Phillip Law (Diabolik, Barbarella, ecc.), nel molteplice ruolo di villain nei vari episodi, nonché nei panni del beffardo Prof. Peter Price. Grande utilizzo di effetti speciali, curati sotto la supervisione dello stesso Stivaletti, realizzati sia in lattice che in computer grafica che risultano, a parte qualche sbavatura, ben eseguiti e funzionali alla narrazione. Supportato da una notevole colonna sonora, composta interamente da Maurizio Abeni, e accolto tiepidamente da critica e pubblico, I tre volti del terrore, ha almeno un grande merito sconosciuto al cinema italiano di oggi: non prendersi sul serio. A riprova di questo si vedano gli ironici cameo del regista Lamberto Bava e del compositore Claudio Simonetti, due figure storiche del cinema di genere nostrano. Un film onesto, anacronistico, incompreso, insomma da difendere.
Valutazione tecnica
Sontuosa edizione de luxe, con custodia cartonata, a tre dischi della Pulp video. Molto buona l’immagine nel formato 1.85:1 video 16/9. L’audio presenta le tracce italiano dolby digital 5.1, italiano stero surround, inglese stereo. I sottotitoli sono in italiano ed inglese.
Extra
Impeccabile il comparto extra di questa edizione. Si comincia con il primo disco, contenente il film, in cui trovano spazio: il commento audio di Sergio Stivaletti e Antonio Tentori, scena eliminata, due trailer(Italiano, inglese), making of “il treno”, una fotogallery(backstage, foto di scena, fotogrammi, locandine). Secondo disco: making of de “l’anello del lago”, “il dr.Lifting”, “il guardiano del lago”, sezioni su gli effetti speciali, il doppiaggio, il suono. Inoltre errori di scena(“Bloopers”) , una fotogallery e due trailer. Terzo disco: la colonna sonora originale composta da Maurizio Abeni, oltre un’ora di durata.
18 commenti
Aggiungi un commentoSe è per quello non mi sono piaciuti neppure "La terra dei morti" e "Shaun of the dead"!
"[...]Grande utilizzo di effetti speciali, curati sotto la supervisione dello stesso Stivaletti, realizzati sia in lattice che in computer grafica che risultano, a parte qualche sbavatura, ben eseguiti e funzionali alla narrazione.[...]"
Ma stiamo scherzando!?!?!
Questo film è pessimo. Com'è possibile dargli 5 stelle?
Un consiglio. Evitate di guardarlo!
E' già stato chiarito più in alto come il voto finale della recensione si riferisca al lato tecnico del dvd, non a quello artistico del film (veramente miserevole in questo caso).
Finalmente il ritorno del cinema di Fantascienza Italiano. Che bello rivedere tematiche degli anni 60/70 rivedute e corrette dal maestro degli effetti speciali Sergio Stivaletti. Dopo averci deliziati con il suo particolarissimo M.D.C. (Maschera Di Cera), Stivaletti ci propone un vero e proprio omaggio al cinema ruspante e sperimentale che per oltre un ventennio (dagli anni Sessanta ai primi anni Ottanta) ha dominato nella produzione nostrana incontrando le preferenze del pubblico. Grazie Sergio...grazie perchè hai ripreso due grandi classici degli anni 60 ( le cinque chiavi del terrore)e ( i tre volti della paura) e li hai conditi con effetti speciali molto ben fatti e sopratutto, hai saputo ricreare grazie anche alle bellissime musiche di Maurizio Abeni quelle atmosfere dei film horror Old Style. Una delle particolarità del film è la presenza di un attore che gli amanti del genere di azione degli anni 60 ricorderanno sicuramente per almeno due film "Barbarella e Diabolik", stiamo parlando del simpatico John Philip Law. E inoltre interessante vedere come Stivaletti riesce, utilizzando la struttura a episodi a creare una sorta di mistero e inquietudine in cui lo spettatore si trova coinvolto quasi come gli stessi protagonisti del film fino alla inesorabile fine.. Concludendo I Tre Volti del Terrore riesce a farci fare un viaggio nel tempo, un tempo nel quale era bello andare al cinema e spaventarsi con licantropi mostri ecc. ecc. I fan di Bava, Fulci, Freda & Co. troveranno di che gioire, cogliendo citazioni e desiderio di imprimere nuova vita a un "genere" ormai scomparso. Avanti così quindi Sergio Stivaletti e se un vecchio detto dice: "non c'è il due senza il tre" aspettiamo con trepidazione un terzo film con la speranza e la certezza che anche il prossimo ci faccia magicamente sognare con una nuova storia fantahorror
onestamente, mi sono vergognato di aver pagato 7,50€ al cinema per questa colossale cagata. Nemmeno con "Cattive Inclinazioni" mi era successo (lì già ci ero andato con lo spirito di chi sa che cosa vedrà), ma qui avevo delle speranze che sono state tradite nel peggiore dei modi...recitazione e dialoghi da parrocchia,effetti "speciali" di rara bruttezza. Per certi versi è quasi pari a "The Torturer" dove almeno c'era un certo sadismo a salvare il film...
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