Grimoria, curata da Palazzi, Possanzini, Sista e Zanelli e pubblicata da Colomò Editore nel 2024, rappresenta l'ennesimo contributo dei fan italiani di Lovecraft alla narrativa dell'orrore cosmico. I testi spaziano tra racconti, poesie, illustrazioni, e un saggio che esplora le controversie legate alle inclinazioni razziste del Solitario di Providence a firma dell'esperto Cesare Buttaboni che partecipa anche nella sezione racconti.

Il volume, nonostante alcune ingenuità redazionali, è ammirevole nella sua natura sfaccettata, tra cui il coinvolgimento di autori esordienti che vengono affiancati a nomi più conosciuti nell'ambito.

Il filo conduttore è reinterpretare le atmosfere dark e immaginifiche delle riviste pulp, senza sacrificare però l'originalità e non scadere nel mero "tributo".

Tra i contributi più degni di attenzione si segnala Il Nipote del Terribile Vecchio di Andrigo, che interpreta Lovecraft con un senso visionario e goticheggiante del sublime e del claustrofobico.

Affascinante la patina investigativa trovata nel racconto di Deri  intitolato Arkham: Requiem per un'Anima Dannata, un racconto che mescola horror soprannaturale e investigazione, creando un affascinante mondo lovecraftiano.

Gli Abissi Cosmici di Yuggoth di Cesare Buttaboni, invece, brilla per la sua prosa luculliana e per l’atmosfera ultra weird.

Nel complesso, Grimoria è una raccolta per gli appassionati e creata dagli appassionati. Contributo molto importante è il saggio sul razzismo di Lovecraft, che svela alcuni punti chiave per contestualizzare la sua figura di intellettuale.

Gli altri racconti sono di valore con alcuni esperimenti più amatoriali.