Michael R. Fletcher vive nella sconfinata proliferazione suburbana a nord di Toronto con la moglie e la figlia. Sogna alberi, di riuscire, prima o poi, ad ammirare le stelle di notte e di essere un ninja. È un instancabile tracannatore di whiskey e un dissoluto di prim’ordine e crede che il formaggio alla griglia sia una categoria alimentare. Della sua vasta e assai apprezzata produzione di narrativa dark fantasy, che include più di una dozzina di romanzi e diversi racconti pubblicati su antologie e riviste specializzate, Letterelettriche ha già proposto Cuore di Ossidiana, finalista al Self-Published Fantasy Blog-Off (SPFBO) del 2020, e Lei Sogna nel Sangue, rispettivamente primo e secondo atto della trilogia Il Sentiero di Ossidiana, la cui conclusione è prevista per il 2024. Nella primavera del 2024 insieme ad Anna Smith Spark ha pubblicato, sempre con la collana Badlands di Letterelettriche, Nell'ombra della loro morte.
Intervista
Se il tuo libro diventasse un film, quale attore vorresti che interpretasse il protagonista e perché?
Il mio cervello non funziona così. So che alcuni scrittori amano immaginare attori famosi quando scrivono per aiutarsi ad avere in mente un personaggio. Ma per me, Khraen è Khraen. Non si ispira a nessun altro. Diavolo, non è nemmeno umano.
Qual è la reazione più strana che hai ricevuto da un lettore riguardo al tuo lavoro?
Tutte le reazioni sono divertenti. Mi hanno dato del genio, del pretenzioso, dello stupido, del talentuoso, dello squilibrato, del pagliaccio senza talento, del creativo, del folle, del derivativo, del noioso e molto altro ancora. Ho iniziato a sospettare che la maggior parte delle recensioni ci parli più del recensore che del libro.
Se potessi trascorrere una giornata nel mondo di uno dei tuoi libri, quale sceglieresti e cosa faresti?
Oh, diamine, no! Non resisterei cinque minuti in nessuno dei miei mondi. Anche se sarei curioso di vedere come si manifestano le mie manie, le mie illusioni e follie nel mondo di Beyond Redemption.
C'è un genere letterario che vorresti scrivere?
Non sto molto a pensare al genere, quindi se esiste una storia che voglio davvero raccontare, la racconterò. Personalmente, amo la libertà del fantasy; amo il fatto di poter fingere di non prendere in giro gli esseri umani, la civiltà e tutte le nostre credenze più radicate, e i lettori si prestano a questa menzogna.
Quali sono le scene che preferisci scrivere e perché?
Ogni scena che mi fa rimanere immobile con gli occhi chiusi per molto tempo, mentre viene costruita tutta nella mia testa, è una buona scena. Adoro quei momenti in cui imparo qualcosa di nuovo su un personaggio e non è quello che mi aspettavo, e così il libro va in una direzione diversa da quella che avevo pensato.
Hai un'idea per un romanzo da scrivere ma così difficile da sviluppare che non hai ancora trovato il coraggio di provare a scriverlo?
Accidentiiiiiiii. Sì. Ho un'idea per un romanzo fantascientifico ambientato in un futuro lontano su scala epica, e lo sto pianificando da tempo. La storia è… difficile. Ma ancora non l'ho abbandonata perché quella dannata cosa non mi lascia in pace. Ma non ho ancora capito quale sarà la scintilla che farà scattare il tutto.
Quale birra consiglieresti di bere mentre si legge Nell'ombra della loro morte?
Quella più vicina! Oppure, se avete una selezione, qualcosa di così scuro da avere un sapore molto forte. Qualcosa di così nero da piegare la luce e il tempo.
Chi sono i suoi scrittori indipendenti preferiti?
Non posso assolutamente non menzionare Krystle Matar e Clayton Snyder. Ma in realtà, se si guarda all'elenco dei finalisti di ogni anno del concorso SPFBO (Self Published Fantasy Blog Off) di Mark Lawrence, sono tutti straordinari.
Convinci i lettori italiani a leggere In the Shadow of their Dying in tre parole.
#fletchermania?
Puoi descrivere le tue tre trilogie in generale?
Il sentiero di Ossidiana: Un uomo viaggia per il mondo alla ricerca dei frammenti del suo cuore di ossidiana. Dopo ogni pezzo che trova impara qualcosa di nuovo su chi era prima.
City of Sacrifice: Un pantheon di divinità squilibrate si nasconde al centro dell'ultima città vivente di un mondo morente. Una donna combatte per liberare l'umanità dalle fameliche divinità, mentre un giovane sacerdote lotta per impedirle di condannare l'umanità.
Manifest Delusions: In un mondo in cui la follia plasma la realtà, il sociopatico è Dio.
Devo assolutamente sapere il tuo piatto preferito!
Ne ho due. Un enorme arrosto mostruoso di prima scelta, rosso e sanguinolento. La pizza fatta in casa da mia moglie, che mi ha insegnato come dovrebbe essere la pizza.
Qual è stato il romanzo più difficile da scrivere?
Uffa. A War to End All, il romanzo conclusivo di Manifest Delusions. Quella trilogia è legata a tanti sentimenti di fallimento. L'ho iniziata tre o quattro volte e ho continuato a interromperla perché la odiavo in tutto e per tutto. Alla fine ho convinto Clayton Snyder ad aiutarmi e abbiamo superato il blocco scrivendo insieme.
Hai scritto anche un romanzo cyberpunk, Ghosts of Tomorrow, vuoi dirci qualcosa di più a riguardo?
L'ho scritto nel 2008. È stato il primo romanzo che ho concluso. Avevo letto Snow Crash e volevo scrivere qualcosa che facesse riflettere. Non so se ci sono riuscito, ma questo è stato il libro che ha dato il via a tutto. Dopo di ciò, ho capito che potevo scrivere e finire un romanzo. Ero anche diventato dipendente dal processo di scrittura (potete scoprire come funziona leggendo The Storm Beneath the World, in uscita ad aprile).
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