Il misterioso e sinistro Premio Esecranda, noto per scovare racconti che affondano le radici nell'oscurità dell'animo umano, ha pubblicato la sua ottava antologia, un fascinoso caleidoscopio di tenebre letterarie. Al suo interno, troviamo un assortimento di racconti intrisi di una strana malìa, una sottile ragnatela tessuta dalle menti più torbide e dalle immagini più oscure.
Davide Emanuele, con il suo racconto Vivono nei buchi, si è imposto come vincitore indiscusso di questa edizione. Ambientato nelle campagne settentrionali italiane durante il tragico anno del 1981, il racconto si intreccia con la dolorosa vicenda di Alfredino Rampi, il bambino disperso in un pozzo artesiano, offrendo una narrazione intrisa di un'ossessionante fobia per gli insetti. Attraverso forme mostruose emergenti dai recessi della terra, Emanuele dipinge un quadro di terrore e disperazione che si insinua nell'animo del lettore con una forza irresistibile. Un racconto di grande efficacia narrativa, permeato da una curiosa coincidenza con il lavoro di Stefano Cucinotta sulla medesima vicenda nella sua raccolta Epistassi.
Il racconto di David Fragale, L'elefante rosa di papà, ci conduce attraverso un labirinto di visioni surreali, immergendoci nel mondo distorto e incantato di una bambina che cresce tra genitori eccentrici. Una narrazione onirica e visionaria che sfida la nostra percezione della realtà, spingendoci verso gli abissi più oscuri della mente umana. Ed infine, Erisipela di Cristiano Fighera si presenta come un vero e proprio delirio necrofilo, un racconto che sarebbe piaciuto al grande Poe. L'autore ci trascina nel turbinio di un amore folle e ossessivo, che sfida la stessa morte nel tentativo disperato di riportare in vita l'oggetto del suo desiderio. Un'immersione nei recessi più profondi dell'oscurità umana, dove la linea tra amore e follia si confonde in un abbraccio letale. Ma l'antologia non si limita a questi tre capolavori.
Fra le sue pagine, troviamo gemme di pura tenebra come Angelo del focolare di Carlo Salvoni, una visione inquietante di un matrimonio trasformato in un incubo vivente, e Fra il bene e il male di Stefano Sbaccanti, una suggestiva incursione nell'oscura adorazione del Re Giallo Hastur. Il fantasma del vecchio mulino di Andy dei Fiori ci trasporta in un mondo infestato da presenze oscure, mentre Carmine Cantile ci immerge in una cerimonia oscura, evocativa di forze primordiali e malefiche.
Nel complesso, l'antologia affronta molteplici tematiche, tra cui una rilettura esoterica e occulta della vicenda del Mostro di Firenze. L'edizione in formato ebook presenta racconti di qualità, come quelli di Matteo Mancini (molto fantascientifico) e Taylor Blackfyre (La villa sul lago ricorda Poe). In sintesi, l'antologia del Premio Esecranda dell'ottava edizione si presenta come un viaggio nelle profondità dell'oscurità umana, una raccolta di racconti che sfidano e affascinano, una prova della potenza e della complessità della narrativa contemporanea. Un must per gli amanti del brivido e della letteratura che osa esplorare i confini della mente umana. Le illustrazioni di Lellinux sono visionarie e macabre e descrivono efficacemente i racconti.
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