Lo sceneggiatore Gianni Romoli torna all’horror con un soggetto tratto dal romanzo di Chiara Palazzolo Non mi uccidere (Piemme), i cui diritti cinematografici sono stati appena acquistati dalla R&C Produzioni, di Tilde Corsi e Gianni Romoli. Non mi uccidere, nel giro di poche settimane dall’uscita, è già diventato un piccolo cult, non solo tra gli appassionati del genere.
Ambientato tra i boschi umbri del Subasio, Non mi uccidere mette in scena il personaggio di Mirta-Luna, una giovanissima zombie di sapore postmoderno sospesa tra vita e morte, passione e rabbia, sensualità e cannibalismo. Un inquietante romanzo di formazione dallo stile teso e innovativo che rappresenta il primo tassello di una saga horror ambientata nel mondo dei “sopramorti”.
Notissimo per la serie televisiva Fantaghirò, sceneggiatore di Dario Argento, Lamberto Bava, Michele Soavi nonché del regista-rivelazione Ferzan Ozpetek, di cui ha prodotto anche, insieme a Tilde Corsi, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Cuore Sacro, Gianni Romoli meditava da tempo di tornare all’horror. A distanza di oltre dieci anni dal mitico Dellamorte Dellamore, "questa di Non mi uccidere – dichiara – è proprio la nuova storia di cui andavo in cerca. Quest’estate ne scriverò la sceneggiatura”.
Buio assoluto ancora sul nome del regista, anche se la produttrice Tilde Corsi vorrebbe “un prodotto tutto italiano”. Qualcosa trapela invece sulla location, Perugia e la zona del Subasio, e sul periodo di lavorazione, probabilmente primavera prossima.
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