Il racconto lungo di Debora Parisi è ambientato dopo la guerra d’inverno, che si è svolta tra il 1939 ed il 1940, in cui l’Unione Sovietica invase la Finlandia. La guerra d’inverno si concluse con l’annessione all’URSS di una parte dei territori Finlandesi.
La storia inizia quando una squadra di militari Russi penetra in missione nel territorio Finlandese, per sedare le rivolte nei territori occupati. L’autrice racconta la situazione di questi uomini, impiegati in un'azione di guerra, entrati in un territorio ostile, provati non solo dalla resistenza degli abitanti, ma anche dall’ambiente difficile, dal gelo e dalla penuria di cibo.
In questa prima parte realistica del racconto, Parisi descrive in maniera approfondita la psicologia del comandante sovietico Viktor, disilluso ma comunque deciso nonostante le difficoltà, nel voler portare a termine la missione il prima possibile.
La narrazione realistica cede il passo a una onirica, in cui l’elemento soprannaturale della foresta si insinua pian piano nella mente dei soldati invasori… il cambiamento psicologico dei personaggi è sempre più evidente e li spinge allo scontro con gli abitanti del luogo.
Debora Parisi ci racconta con grande maestria una graduale e inesorabile discesa all’inferno: prima inquieta, poi disgusta, alla fine stupisce il suo lettore.
La sua storia sa suscitare tutta una serie di emozioni di pure orrore, in un’ambientazione storica interessante.
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