È tutto sottosopra o all’incontrario in questa scena del crimine. Le vittime, i continenti di una cartina geografica, i piedi di un umanoide leggendario, i due emisferi aperti, dunque uno dritto e uno capovolto, di un mappamondo-bar…
Due giovani donne nude, imprigionate in una strana posa all'interno di un'enorme teca di vetro; intorno ai due corpi una vera e propria scenografia, piena di messaggi da cogliere e decifrare. Si apre con questa scena del crimine il primo romanzo di Vincenzo Ramaglia Il Maestro delle Metope, pubblicato da Watson Edizioni.
Sinossi: Alla Questura di Trieste sono giunte due telefonate identiche e inquietanti, da due diverse informatrici anonime. Entrambe segnalano un delitto in un appartamento in via del Bastione, nel centro storico di Trieste. L'ispettore Alice Malandra, appassionata di tatuaggi, serie TV, manga e profiling d'oltreoceano, e il suo consulente Geremia Molin, fotoreporter di cronaca nera, caustico e asociale, una volta arrivati sul posto si ritrovano davanti una scena del crimine a dir poco raccapricciante. Un mistero da risolvere intricato e apparentemente insondabile. Per fortuna la memoria enciclopedica di Leroux, vecchio libraio collezionista di edizioni rare e fanatico di polizieschi, li aiuterà. I protagonisti dovranno districarsi in un labirinto buio fatto di rompicapo impenetrabili e colpi di scena sconcertanti, tra personaggi eccentrici e sinistri saranno rimbalzati da un capo all'altro del mondo, rimanendo però sempre ancorati a Trieste, città di confine che fa da cornice perfetta a questa storia occulta.
Già conosciuto per la sua arte musicale, Vincenzo Ramaglia esordisce con il suo primo romanzo, oscuro e funambolico, difficilmente catalogabile, ma che non tradisce i generi del thriller e del giallo a cui si ispira. Un racconto dalla complessità vertiginosa. Una vera e propria sfida per il lettore che, rapito dalla velocità della narrazione, si ritroverà ai confini della logica, ansioso di scoprire la verità. La città di Trieste, fin nei suoi angoli più segreti, fa da sfondo a questa cronaca così enigmatica e sorprendente: inquietudine, tensione e sensualità si alternano nella storia che, sfuggente, tenta e seduce l’immaginazione del lettore.
L’autore: Vincenzo Ramaglia, compositore, musicista elettronico (remixato da artisti IDM internazionali, del calibro di µ-Ziq, Shigeto, Emika, Venetian Snares, Alva Noto, Plaid e Son Lux), docente di linguaggio audiovisivo, autore de Il suono e l'immagine. Musica, voce, rumore e silenzio nel film (Dino Audino Editore), dal 2000 è direttore dell'Accademia di Cinema e Televisione Griffith di Roma. Già ampiamente apprezzato da riviste web e cartacee della scena musicale italiana (tra cui Ondarock, Rockerilla, Blow Up, Sentireascoltare, Rumore), nel 2020 il suo quinto album (La parole, feat. Laure Le Prunenec) si è imposto all'attenzione di magazine musicali ed emittenti radiofoniche di tutto il mondo (tra cui PopMatters, CLASH, Sonofmarketing, Vents, XS Noize, Self-titled, Magnetic, Bandcamp Daily, BBC Radio). Il Maestro delle Metope è il suo primo romanzo.
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