Il Giardino del n. 19 di Edgar Jepson (1863-1938) è un romanzo di culto. E anche un romanzo esoterico, molto apprezzato da Aleister Crowley che lo considerava una lettura obbligata per chiunque volesse approfondire l'argomento.
Il libro fu pubblicato nel 1910 in omaggio ad Arthur Machen, molto amico dello scrittore, quasi fosse una sorta di risposta a Il grande dio Pan.
Ora Dagon Press lo rende finalmente disponibile in italiano nella collana I Magri Notturni.
A leggerlo oggi, Il giardino del n. 19 mantiene il suo fascino oscuro e sulfureo e, secondo l’esperto di narrativa soprannaturale John Pelan, con quest'opera Jepson raggiunge la stessa potenza espressiva di Machen e Blackwood.
E, anche se Jepson non possiede né lo stile letterario del primo né la capacità di creare una genuina atmosfera soprannaturale del secondo, bisogna ammettere che l'affermazione di Pelan non è lontana dal vero. A tratti, nel romanzo si respira la stessa tensione del citato Il grande dio Pan.
Il protagonista John Plowden, un giovane avvocato, acquista un'abitazione al numero 20 di Walden Road, in una zona periferica di Londra. Qui, crede, potrà finalmente vivere in pace. Ma la sua tranquillità viene messa a dura prova da rumori spaventosi provenienti dal vicino giardino del numero 19.
Ha inizio così una serie di avvenimenti inquietanti che lo portano a fare la conoscenza del signor Woodfell e di sua figlia Pamela. Su tutto, aleggia una terrificante statua di Pan.
Questo della Dagon Press rappresenta dunque un recupero essenziale per capire il clima che si respirava in un'epoca in cui fiorivano sette e associazioni esoteriche, come la Golden Dawn che contava tra i suoi membri Crowley, Yeats, lo stesso Machen (che in seguito rinnegherà questa esperienza), Blackwood, Sax Rohmer e Bram Stoker). E come dimenticate poi Gustav Meyrink, che all’occulto ha dedicato una vita intera?
In appendice, tre racconti horror di Jepson. Nel volume sono inoltre incluse cinque illustrazioni dell’edizione originale del 1910.
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