Evocare gli spiriti indaga l’inquietante storia delle nostre conversazioni con i morti fin dai tempi antichi, a partire dalla negromanzia nell’Odissea di Omero, passando per l’emergere dello spiritismo, nell’epoca in cui i vittoriani erano estasiati dai medium e nacquero le prime séance, fino ad arrivare alle moderne sedute spiritiche del XXI secolo.
Nel libro appaiono personaggi come le sorelle Fox, adolescenti americane che scoprirono di poter intrattenere gruppi di curiosi facendoli sedere attorno a un tavolo e producendo suoni percussivi che sostenevano provenire da spiriti, o Daniel Dunglas Home, il “più conosciuto medium di tutti i tempi”, forse l’unico a non essere mai stato smascherato.
Si parla anche del leggendario illusionista Harry Houdini e di Sir Arthur Conan Doyle, profondo indagatore dell’aldilà, che rimase così colpito dal suo primo “incontro” con gli spiriti da divenire uno dei più appassionati sostenitori dello spiritismo; e infine di Helen Duncan, la medium scozzese il cui processo per stregoneria nel 1944 suscitò un immenso interesse popolare, al punto che le notizie legate alle sue udienze ebbero più seguito delle informazioni provenienti dal fronte bellico.
Il libro tratta anche dell’utilizzo e della storia delle tavole ouija, di sensitivi moderni e di indagini ed esperimenti paranormali; così come dei tentativi di dimostrare l’esistenza e comprendere l’origine dell’ectoplasma, o di immortalare i fantasmi su pellicola fotografica.
Divertente e scientificamente puntuale, Evocare gli spiriti ci pone di fronte a domande che intrigano e inquietano: è possibile comunicare con i trapassati nell’aldilà? È possibile stabilire un contatto con i morti?
Non v’è ecatombe, né frullar d’ali di uccelli, né viscere che pulsando rivelino la verità, né oscuri oracoli provenienti dal tripode, né calcoli astronomici, né fumo d’incenso che aleggi sugli altari, grazie ai quali gli dèi possano manifestare fino in fondo la loro volontà quanto lo possono le anime dei defunti, evocate dalla dura soglia della Morte.
– Stazio, Tebaide
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