Come i social continuano a ripeterci attraverso infiniti richiami, Poe è senz’altro un evergreen. Purtroppo la conoscenza di un autore tanto noto sfuma spesso nel luogo comune, mentre gran parte degli ammiccamenti e dei sottotesti (spesso riferiti all’attualità del suo tempo) resta sfuggente al lettore odierno.
Di qui la scelta di presentare, per la prima volta in Italia, un itinerario guidato e cronologico del corpus dei suoi scritti; dopo un primo volume (Edgar Allan Poe. La camera pentagonale), in questo secondo si affronta la stagione dei grandi affreschi fantastici.
Una straordinaria avventura tra alcune delle prove più celebri della narrativa d’immaginazione di tutti i tempi (La caduta della casa degli Usher, L’uomo della folla, Il pozzo e il pendolo e altre), tra gioielli del grottesco/satirico/comico, fino al sorgere di un nuovo genere narrativo, il poliziesco, con I delitti della Rue Morgue e il sequel Il mistero di Marie Roget.
Fa poi uno strano effetto rileggere in tempo di pandemia La maschera della Morte Rossa, trattata in questo volume, sull’allucinato lockdown del Principe Prospero.
Una lettura che illumina lo sviluppo e i temi dei diversi periodi, con cenni alle creazioni artistiche ispirate all’autore più illustrato della letteratura moderna e ovviamente alle sue infinite ricadute pop (film, serie televisive…). Un invito alla riscoperta dei testi di Poe tenendo d’occhio la sua scrivania e il muoversi veloce della sua penna.
Se li chiamiamo "classici" un motivo ci sarà: letti a distanza anche di tanto tempo non solo mantengono freschezza, ma ci interpellano concretamente, offrono macchine per pensare e fantasia per costruire.
Un libro che invita a riprendere in mano l'opera originale senza sostituirsi ad essa, come un amico che racconta una storia suscitando in noi il desiderio di rileggerla.
Rileggere, oggi, significa mettersi in sintonia con un linguaggio mutato.
Quale che sia il "classico", non possiamo ignorare un orizzonte in cui letteratura, cinema, pittura, fumetti (e magari giochi di ruolo) stratificano suggestioni.
Riprenderci i classici consapevoli di questo nuovo linguaggio, non per forzarli ma per meglio avvicinarli, rappresenta una misura di Libertà e Bellezza che nessuno potrà toglierci.
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