Watson Edizioni presenta Creepy tales di Miriam Palombi, un libro che richiama alla mente il miglior Dickens, aggiungendo sfumature horror che caratterizzano lo stile dell’autrice.
Sinossi: Primi ‘900. Benjamin è un giovane orfano, ospite del st. Grace and Mercy, brefotrofio nei pressi di un piccolo villaggio inglese. Fin da subito si rende conto che l’istituto per ragazzi abbandonati non è il luogo rassicurante che tutti credono. Nel silenzio delle stanze vuote si muovono creature inquietanti. La scoperta di strane incisioni e stralci di una tetra filastrocca convinceranno Benjamin dell’esistenza di un mondo oscuro, in cui la Natura ha perso tutto il suo aspetto benevolo. Ad aiutarlo nell’impresa c’è Archibald Morgestein, enigmatico antiquario.
Benjamin non ha altra scelta che persistere nella ricerca della verità per scoprire cosa in realtà si nasconde tra le mura dell’orfanotrofio. Una sola consapevolezza lo guiderà: alcune favole hanno il cuore più nero dell’inchiostro con il quale sono scritte.
Dall’incipit:
Benjamin Winterbottom era convinto che non ci fosse nulla di più osceno e maligno del St. Grace and Mercy.
L’orfanotrofio si ergeva come un gufo appollaiato sulla sommità della collina. Rapace, pronto a dispiegare le ali nell’attesa di ghermire piccoli topi. I bambini sperduti erano le sue prede preferite; non i monelli impenitenti narrati da Barrie nelle avventure di Peter Pan, ma quelli deboli e morenti, più simili a fantasmi evanescenti nella luce del crepuscolo.
L’autrice: Miriam Palombi Nasce a Milano nel 1972. Ceramista e scrittrice, appassionata di simbologia e cultura horror.
Autrice di narrativa horror, dark fantasy, thriller. Le sue opere esplorano un universo macabro e spettrale, ispirandosi ai temi più classici del genere. Membro della Horror Writers Association. Tra i fondatori del blog Horror Cultura.
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