Vigilia di Natale. Una macchina corre lungo una strada che taglia in due un bosco. A bordo una famiglia apparentemente “comune”: padre, madre, figlio incline all’ironia acida, figlia con tanto di ragazzo al seguito. Stanno andando al cenone di Natale, dai nonni. Ci vanno ogni anno ma questa volta è diverso. Questa volta papà ha scelto di prendere la scorciatoia in mezzo ai boschi. E il giorno più santo dell’anno si trasformerà ben presto in un incubo infernale, fra strade che sembrano snodarsi all’infinito, strane apparizioni nel bosco e un clima di follia degenerativa che assalirà progressivamente tutta l’allegra famigliola…
Se The Blair Witch Project non fosse bastato a dimostrare come non servano i miliardi per realizzare un film godibile, ecco che finalmente anche in Italia possiamo gustarci una delle migliori uscite del 2003, questo low budget del duo francese Andrea-Canepa che casca a metà strada fra le atmosfere allucinate di un David Lynch e il senso di attesa e di stalking che solo un John Carpenter sa generare con tale intensità. Aggiungete al tutto una sana dose di umorismo di chiara origine europea e avrete una pellicola spiazzante e originale.
È vero che quando il ragazzo, appena dentro lo sviluppo della faccenda, parlerà di sfera di influenza aliena, qualunque fan horror che si rispetti avrà già capito tutto e sviluppato la sua personale spiegazione agli strani eventi, ma una volta tanto il senso di déjà-vu e il finale indubbiamente banale e risaputo non rovineranno del tutto la pellicola che ha nel dialogo brillante e sopra le righe il suo punto di forza.
Pochi personaggi, una strada, la notte e il bosco: sono elementi che costano poco e che qualunque regista italiano potrebbe trovare con facilità, eppure noi rimaniamo al palo, schiacciati fra paure di produzione e incapacità di scrittura della peggiore generazione di sceneggiatori che ci sia mai capitata da 50 anni a questa parte.
Fabrice Canepa e Jean-Baptiste Andrea si sono divertiti a scrivere e girare questo Dead End, e hanno trasmesso il loro divertimento al pubblico, riuscendo a giocare d’equilibrio fra la straniante ambientazione notturna e i rari momenti splatter, e scegliendo di pigiare sul pedale del grottesco (certi momenti, quali quelli della madre ormai pazza o delle provocazioni del fratello verso il ragazzo della sorella sono davvero spassosi e spiazzanti) che ha la sua vetta nella scena della stimolazione di un’area del cervello (scoprirete voi quale) a cranio vistosamente e succosamente aperto.
Chiaro, nulla di nuovo sul fronte occidentale, e qualunque regista fallito ve lo verrà a dire come parziale penalizzazione del lavoro dei due francesi, ma è un nulla di nuovo condotto veramente bene, e scusateci se è poco. Obbligatorio aspettarsi qualcosa di un livello ancora superiore dalla prossima opera di questo duo: teneteli d’occhio!
Valutazione tecnica
Dolby 5.1 non particolarmente smagliante, l’audio inglese è presente in sola traccia 2.0.
Qualche dubbio sulla resa dei colori scuri in una immagine comunque più che discreta.
Extra
Scarsi i contenuti speciali, con due preview dal catalogo One Movie, una galleria fotografica, menù interattivi e accesso diretto alle scene. Questa scarsità di bonus aggiunta alla confezione spartana ci obbliga a mezzo voto in meno.
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