In occasione della recente vittoria ai Bram Stoker Awards®, Horror Magazine ha intervistato Alessandro Manzetti autore di narrativa dark, traduttore, curatore e fondatore di Independent Legions Publishing, casa editrice specializzata in narrativa horror, dark, fantasy, weird e pulp.
Ciao Alessandro e ben ritrovato su Horror Magazine. Innanzitutto vogliamo farti le congratulazioni per questa seconda vittoria come autore ai Bram Stoker Award® 2019. Cosa si prova a essere il primo italiano a conquistare un riconoscimento così prestigioso?
Grazie. Vincere un premio di questo calibro è una grande emozione, ne sono onorato. Vincerlo di nuovo, e quindi ripetersi a certi livelli, è ancora più rilevante e difficile e rappresenta un riscontro della qualità del lavoro portato avanti durante questi anni, di continuità, che in ogni caso mi era già stata riconosciuta tramite diverse nomination (in varie categorie), ricevute in tutte e sei le ultime edizioni del premio.
Essere il primo italiano a vincere, quattro anni fa, ha rappresentato per me un motivo di orgoglio, mentre oggi, aggiudicarmi nuovamente questo prestigioso premio, ha un senso e sapore diverso; avrei avuto piacere di vedere protagonisti assieme a me altri autori italiani, almeno con una nomination, e spero che questo accada quanto prima, magari già alla prossima edizione.
In precedenti edizioni del premio alcuni autori italiani, a parte dei quali ho offerto supporto e suggerimenti, a volte anche pubblicandoli con la mia casa editrice, hanno ben figurato; serve solo un piccolo passo in più, e sono certo che presto altri interpreti del nostro paese diranno la loro. Spero di esserci anch’io nel gruppo, in quel momento.
The Place of Broken Things, scritta insieme a Linda D. Addison, è l’opera che ti è valsa la vittoria per la seconda volta. Vuoi raccontarci qualcosa su questa raccolta di poesie?
Questa seconda vittoria stavolta ha riguardato un’opera scritta in collaborazione con una cara amica, e grande poetessa (Premio Bram Stoker Award alla carriera), come Linda, che ringrazio per aver voluto lavorare assieme a me su questo progetto che decidemmo di portare avanti qualche anno fa, durante un pranzo a Las Vegas.
Scrivere a quattro mani è molto stimolante e una bella sfida, e nonostante come autori siamo quasi agli opposti in termini di visione e di stile, il feeling personale che ci lega, e la reciproca stima artistica, ci hanno consentito di andare oltre la nostra personale produzione letteraria, mescolando le nostre voci per animarne una nuova, che è risultata armonica e virtuosa, tanto da ottenere molti riscontri positivi della critica già prima della vittoria del Bram Stoker Award. Scrivere assieme è risultato naturale, ci siamo trovati meravigliosamente a seguire nuove rotte. Il fil rouge della raccolta è rappresentato dalle zone d’ombra dell’interiorità umana, che si formano di fronte a certe prove della vita, forti ed estreme, ritratte sotto una luce dark che indaga sull’individuo, sulle sue oscurità, i dolori che di cui perdiamo il controllo e che diventano minacce anche per gli altri.
Per le tue pubblicazioni in italiano utilizzi uno pseudonimo. Chi è Caleb Battiago?
Caleb Battiago, tornando alla risposta di prima, è una zona oscura molto grande, che fa parte di me stesso, dimora in profondità e mi tormenta, ma che cerco di utilizzare in positivo nella scrittura, nella visione artistica. Il lato oscuro di tutti noi, niente di speciale, ma al quale ho voluto dare uno pseudonimo (suggeritomi all’epoca da Sergio Altieri) che continuo a utilizzare per firmare le mie opere in lingua italiana, come ho fatto fin dall’inizio, mentre per le opere in inglese sono costretto a usare il mio vero nome, ormai noto. Ormai la direzione presa è questa, e poi più anime fanno comodo a uno scrittore.
Agli ultimi Bram Stoker Awards® non sei stato premiato solo come autore, ma anche in veste di editore. Al di là della vittoria, non si contano le nomination ottenute dalla tua Independent Legions a questo e a premi internazionali altrettanto prestigiosi. Quanto lavoro c’è dietro questo straordinario successo?
Sono orgoglioso di aver pubblicato con la mia casa editrice il romanzo che ha vinto il Bram Stoker Award, ‘Coyote Rage’ di Owl Goingback (autore che ha ricevuto anche il Premio alla Carriera), e di aver portato in nomination anche altre opere, di altri autori stranieri, ma anche un progetto tutto italiano come ‘Calcutta Horror’, sceneggiata da me e illustrata da Stefano Cardoselli, prima graphic novel italiana a ottenere una nomination nella storia del Bram Stoker Award e a scontrarsi con le grandi case editrici americane di fumetti, veri e propri mostri editoriali. Un risultato che conferma come le eccellenze italiane sono in grado di misurarsi a qualsiasi livello.
Dietro questi successi, come editore e come autore, c’è tantissimo lavoro e sacrificio, costante, tutti i giorni. Da tempo ormai rinuncio a molte cose, per poter portare avanti tutto questo, in ambito editoriale. L’eccellenza esige davvero tanto dalla vita personale di ognuno, un percorso che non saprei se consigliare ad altri, forse ci sono strade meno dolorose e più appaganti dal punto di vista economico. Dipende dall’importanza, o meno, che diamo a certe cose.
Autore, saggista, traduttore, poeta, curatore ed editore. I tuoi lavori spaziano in diverse forme letterarie. Come fai a far convivere tutte queste tue identità?
Vero, indosso quasi tutte le vesti del mondo editoriale, e in ognuna di esse porto dentro passione, ricerca, sperimentazione, tenacia, e i risultati continuano a confortarmi.
Trovo molto stimolante mettermi alla prova in vari ambiti, sia autoriali che editoriali, e questo mi consente di vivere del mio lavoro artistico, e non dover fare compromessi, come spesso accade, ricavando risorse economiche da altre attività che esulano dal settore. Tutte queste ‘identità’, come le hai definite, rappresentano integralmente la mia vita professionale, e anche qualcosa in più.
Nel mondo della letteratura internazionale ricopri un ruolo di tutto prestigio. Credi che la tua affermazione possa aiutare altri autori horror italiani a uscire fuori dai confini nazionali?
Sicuramente. Aprire dei varchi in altri mercati, come mi è capitato, è utile per altri interpreti del nostro paese a proporsi e a trovare una migliore accoglienza. Già dopo la prima vittoria al Bram Stoker Award, il mercato internazionale si era mostrato interessato e incuriosito a valutare altre proposte di autori italiani. Alcuni autori sono riusciti a essere pubblicati in inglese, in antologie, su magazines, e in qualche libro pubblicato dalla mia casa editrice stessa, riscuotendo buone critiche e ben figurando anche al Bram Stoker Award. Il problema è la mancanza di continuità di proposte di autori italiani sul mercato internazionale, purtroppo frenata dalla lingua, e anche di giovani interpreti di talento che possano proporre nuove idee in lingua inglese, che andrebbero formati e guidati per affrontare un mercato così difficile e complesso come quello internazionale. Personalmente, ho offerto supporto a diversi colleghi, vista la mia esperienza specifica con l’estero, ma ci vorrebbe qualcosa in più. Non a caso da qualche tempo sto pensando a una mia Writing Academy, gratuita per i giovani, proprio per concretizzare qualcosa, e non fermarsi alle chiacchiere.
Di certo col tempo altri autori italiani riusciranno a emergere all’estero, ci vuole tanta pazienza, tenacia, lavoro, considerando che la competitività all’estero, in lingua inglese, è molto elevata. Basti pensare che di ‘bravi’ autori potrei citarne diverse centinaia, se non di più, ma emergere tra gli ‘ottimi’ di questo ‘mare magnum’ e dirigersi verso l’eccellenza, è davvero dura. Di sicuro non si può prendere per buoni i risultati raggiungi nel nostro paese, o misurarsi solo con la produzione di colleghi italiani; bisogna allargare parecchio la panoramica, perché il mondo è davvero grande. Ma senza alcuna padronanza della lingua inglese, nemmeno minima, si resta isolati.
In questo senso, credo che i giovani autori italiani di talento, che hanno di certo maggiore familiarità con l’inglese rispetto a precedenti generazioni, ovviamente inclusa la mia, possano avere le maggiori opportunità nel futuro.
Ti ringraziamo per il tempo che hai voluto dedicarci e ti salutiamo con l’ultima domanda di rito: cosa ha in serbo per noi Caleb Battiago e cosa la Independent Legions?
Dunque, temo che dovrò propinarti una risposta difficilmente sintetizzabile. Mi scuso subito, ancora prima di iniziare.
Caleb Battiago ha in serbo, per le pubblicazioni in italiano di narrativa, la novella ‘Vessel’, che uscirà a fine anno, ossia la trasformazione di un racconto scritto tempo fa, che ha riscosso un certo successo tra lettori e appassionati, in un romanzo breve. Parliamo di horror e pulp proiettati ai tempi della prima crociata, quindi con ambientazione storica. Mentre scrivo, è invece in stampa una raccolta di racconti e poesie dal titolo ‘I Sogni del Re Nero’, una selezione di opere che include diversi inediti e anche alcune poesie tradotte in italiano dalla raccolta ‘The Place of Broken Things’, fresca vincitrice del Bram Stoker Award.
Per quanto riguarda invece le sceneggiature, Battiago se la dovrà vedere quest’anno con la sceneggiatura della graphic novel ‘Kiki: Sonagachi Pulp’, primo albo, a tiratura limitata, sella serie ‘Kiki’, che è uno dei personaggi più conosciuti dell’immaginario e distopico futuro definito ‘Narakiano’.
Togliendo di mezzo Battiago, firmerò col mio nome altre tre sceneggiature per graphic novel in uscita per Independent Legions quest’anno, che saranno tutte illustrate da Stefano Cardoselli: ‘L’Orrore a Red Hook’ (ispirato dall’omonimo racconto di Lovecraft), ‘Kind of Red’ (mio soggetto, opera che sarà pubblicata anche in inglese) e ‘L’abitatore del Lago’ (soggetto tratto dall’omonimo racconto di Ramsey Campbell; anche questa sarà pubblicata sia in italiano che in inglese).
Inoltre, sto iniziando a lavorare al saggio sulla letteratura horror moderna e contemporanea ‘Horror Guru’, che uscirà in estate, e a una nuova raccolta di poesie, ‘Rapsodia Whitechapel’, che stavolta uscirà anche in italiano, in edizione da collezione, in autunno. Spero di riuscire a portare a termine questo programma micidiale.
Per quanto riguarda Independent Legions, abbiamo appena pubblicato due nuovi titoli, l’artbook ‘Tarantino’ di Stefano Cardoselli e la raccolta di racconti ‘Zoopraxis’ di Richard Christian Matheson, e i prossimi libri in uscita, in rapida sequenza, da qui alla fine dell’estate, sono: la novella ‘Shiloh’ di Philip Fracassi, la raccolta di poesie ‘Macchie Bianche’ di Aleister Crowley, il romanzo ‘Justine’ di De Sade (recupero storico della primissima versione, integrale, dell’opera), il romanzo ‘Viscere Nere’ di David J. Schow e infine l’edizione italiana del romanzo vincitore del Bram Stoker Award, ‘Coyote Rage’ di Owl Goingback, in un’edizione di pregio, cartonata e con tiratura limitata e numerata. A tutto ciò si aggiungono due graphic novels di quelle prima citate.
Neanche provo a elencati gli altri titoli Independent Legions in uscita dopo l’estate, tanta altra roba, e molte chicche preziose per gli appassionati.
Grazie a voi per lo spazio, come sempre, e per comunicare a lettori e appassionati questo meraviglioso, oscuro genere.
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