L’horror, si sa, vive di così tante e continue mutazioni/ramificazioni che, anche per il fan più devoto e spendaccione, diventa quasi impossibile stare dietro a ogni singola uscita. Per vostra fortuna ci siamo noi di HorrorMagazine che spesso ci sobbarchiamo compiti difficili e faticosi come è accaduto in questo caso: visionare due ore circa di donne seminude e nude che lottano fra loro, che si rotolano nel fango, che vengono vessate e maltrattate dallo scienziato folle di turno non è cosa facile o piacevole, non siete d’accordo?
Prison-a-go-go è una delle ultime produzioni Shock-o-rama/WipStudios e cerca di recuperare, con la dovuta ironia, un certo filone penitenziaro che, dimenticato da qualche lustro, sembrerebbe ora tornare in auge.
Quando sua sorella viene rapita per ambigui “scopi scientifici”, Janie (la secchiona della famiglia) dovrà viaggiare fino alle Filippine per cercare di liberare la sorellina, rinchiusa in un carcere di quel Paese.
Ma si tratta di un penitenziario speciale: nessun detenuto ne è mai uscito vivo e per Janie è solo l’inizio di un terribile incubo fatto di folli operazioni chirurgiche, spietate lotte nel fango, mostruosità deformi (partorite dalla mente perversa dello scienziato che sfrutta le detenute come cavie) e altro, tanto altro ancora.
Diretto da Barak Epstein, il film può vantare nel cast una personalità quale quella di Lloyd Kaufman (Mr Troma in persona!) ed è “impreziosito” dalla presenza di due star del calibro di Ronda Shear (vista in Up all night) e Mary Woronov (che appare anche nell’imminente The Devil’s Rejects).
La pellicola ha raccolto un’impressionante serie di premi in vari festival del cinema di serie B e l’edizione in DVD dovrebbe esserre disponibile sugli scaffali americani a partire dal 26 luglio!
Non ci sono più i secondini di una volta…
6 commenti
Aggiungi un commentoMa la protagonista secchiona è quella della locandina...?!?!? Non ci sono più le secchione di una volta...
Mi è venuta voglia di tornare a scuola!!!
E di farmi incarcerare...
Mi trovo assolutamente d'accordo con l'esimio Prof. Sciallis nel sottolineare l'importanza del recupero di tali tipologie d'opera e nel riproporne lo stile ad un pubblico che, diversamente non avrebbe avuto la possibiltà di apprezzarne la profondità intellettuale ad artistica.
Elvezio, Grazie!
E' uno sporco lavoro. Qualcuno lo deve pur fare e io prendo tutto il peso sulle spalle, posso permettermelo grazie alla mia cultura specifica...
Chissà perchè, ma ho lo stesso pensiero che mi frulla in testa
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