Brian Paulin è un regista che ama andare controcorrente. In un periodo come questo, nel quale gli zombi sembrano essersi definitivamente evoluti in creature molto rapide e ancora più letali, l'attivo filmaker sembra ignorare bellamente i fasti di pellicole quali Resident Evil, 28 giorni dopo o l’imminente Land of the dead per orientarsi verso un evidente recupero di tematiche e atmosfere “fulciane”.
Nel suo imminente Bone Sickness, prodotto dalla Morbid Vision e curato in dvd dalla Unearthed Films (che distribuisce altre “perle” quali Black sun: the Nanking massacre o la serie di Guinea pig), Paulin evoca fin dai primi passi situazioni e atmosfere care al maestro italiano.
Una moglie disperata è costretta ad assistere impotente alla progressiva e lenta morte del marito che ha contratto una malattia degenerativa delle ossa.
Il mondo della medicina ufficiale sembra incapace di trovare una cura o anche solo un modo per alleviare le sofferenze del malcapitato.
Come ultima risorsa possibile sua moglie si rivolgerà ad altre scienze, ben diverse da quella medica. Una scienza capace di risvegliare i morti e di provocarne l’ira.
Il regista ha specificato a chiare lettere che i suoi zombi saranno di tipo “italiano”: lenti ma violenti. E tutti in avanzato o medio stato di decomposizione, a sottolinearne lo status di morti putrescenti. Paulin ha dichiarato alla stampa che ogni singolo non morto avrà un trucco facciale completo e nessuno di loro somiglierà a un teen ager vagamente stonato con i capelli un po’ spettinati e i vestiti sporchi e laceri.
Insomma, è tempo di vedere qualche vero cadavere affamato di carne umana!
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