Undici anni fa Santa Inoue, celebrato autore di manga, dava alle stampe il suo Neighborhood 13 (Rinjin 13-go) che acquistò molto velocemente un grosso seguito di lettori e raggiunse in breve lo status di fumetto cult in patria. Da tempo giravano voci su una sua possibile riduzione per il cinema ma, causa anche la ritrosia dell’autore, non se ne era mai combinato niente.

Ci è riuscito infine Inoue Yasuo, proveniente dal mondo dei videoclip musicali, che ha convinto Santa grazie al suo stile ricco e assai adatto a una rappresentazione della violenza grafica presente nel manga originale.

La storia è molto semplice e si aggancia a un fenomeno tipico in Giappone e USA ma che lentamente comincia a prendere piede anche qui in Italia: il bullismo in ambiente scolastico.

Juzo, il protagonista, da bambino è stato vittima di continue angherie da parte dei teppistelli locali guidati da Azai e, crescendo, non molto è cambiato.

Dieci anni dopo Juzo, ormai uomo, si trasferisce proprio nello stesso quartiere dove vive il suo terrore giovanile e, per un amaro scherzo del destino, lavora come umile operaio proprio nel cantiere capitanato da Azai. I vecchi meccanismi si replicano e il poveraccio si trova di nuovo vittima di terribili angherie. Ma questa volta apparirà in scena Numero 13, l’ambiguo e folle alter ego di Juzo, pronto a reclamare dolce vendetta per tutto quello che è successo in passato.

A prescindere da qualche sorprendente twist narrativo, il film The neighbor no. 13 ha nello stile videoclipparo, nel montaggio frenetico e nella curatissima fotografia i suoi punti di forza.

Comparsata dell’immarcescibile Takashi Miike nei panni di un vicino di casa fuoribondo e inacidito, mentre il ruolo di Juzo/number 13 è gestito da due interpreti diversi: Oguri Shun e l’attore kabuki Nakamura Shido.

Il sito ufficiale, http://www.rinjin13.com/, è ricco di animazioni flash e gestito in doppia lingua, inglese e giapponese.