In un piccolo borgo in provincia di Frosinone, troviamo uno dei luoghi infestati più famosi d'italia: il Castello di Fumone, noto anche come Castello delle anime perdute.
Oltre a essere molto bello è pieno di sinistre presenze e merita una visita anche solo per la posizione strategica che garantisce un panorama mozzafiato e tanta refrigerante arietta!
Cominciamo la visita di questa spettacolare roccaforte di fantasmi con qualche notizia storica.
Il maniero fu costruito tra l'800 e il 900 per essere una fortezza militare e punto di avvistamento dello stato pontificio.
Inespugnabile, persino grandi combattenti come Federico Barbarossa o Enrico VI cercarono invano di conquistarla.
Dopo il 1200 la fortezza fu adibita a prigione dello Stato dalla Chiesa e, dato il buon cuore che hanno spesso dimostrato nei confronti dei loro nemici, le carceri presto divennero teatro delle torture disumane a cui venivano sottoposti i detenuti.
I primi spettri di cui vi parliamo sono proprio dei poverini che trovarono la morte in queste segrete. Pare infatti che dai sotterranei provengano ancora urla di dolore dalle anime che sarebbero rimaste intrappolate nel castello!
Molti personaggi illustri morirono prigionieri tra questi enormi mattoni.
Capitò all'antipapa Gregorio VIII, i cui resti sono scomparsi.
Poi fu il turno di papa Celestino V che fu murato vivo.
Costui dopo oltre un anno di angherie sarebbe stato assassinato: il suo teschio presenta un foro grande come un chiodo, la probabile arma del delitto.
Si narra che poco prima della sua morte fu vista una croce splendente davanti la sua cella. Da allora, si sentirebbero colpi alle pareti.
Quando la chiesa perse interesse per il castello, lo affidò a una famiglia di nobili della zona: i marchesi Longhi.
La presenza più famosa del castello è quella del fantasma del marchesino Francesco Longhi.
La leggenda racconta che il piccolo, nato dopo 7 femmine e unico erede maschio del patrimonio di famiglia, fu ucciso dalle avide sorelle. Giorno dopo giorno, le megere mettevano dei piccoli pezzi di vetro nel cibo del bambino, che tra dolori allucinanti, morì tragicamente a soli tre anni!
Sembra, storicamente, più attendibile l'ipotesi che fu ucciso da una sola sorella, con dell'arsenico.
Al di là di come andò, di certo il bambino morì e la madre, la duchessa Emilia Caetani, impazzita di dolore decise che non avrebbe mai sepolto il figlio.
Infatti lo fece imbalsamare con della cera e conservò il corpo in una teca all'interno del castello. Il medico che imbalsamò il marchesino morì subito dopo in circostanze poco chiare accrescendo ancor di più i misteri oscuri!
La Caetani inoltre volle far sparire ogni segno di gioia dal castello. Fece coprire i gioielli presenti nei quadri e degli stessi fece ricolorare di nero gli abiti. Lutto totale.
Gli irrequieti fantasmi della madre e del figlioletto si manifestano tutte le sere.
Subito dopo la mezzanotte si possono sentire i passi di lei che si avvicina alla teca dove è ancora conservato il piccolo, lo abbraccia e piangere dinanzi alle spoglie.
E così per sempre..
Nel 1990, gli attuali proprietari, Stefano e Fabio de Paolis, hanno deciso di aprirlo al pubblico. Ma le presenze non smettono di infastidire chi ci soggiorna.
Capita spesso che gli oggetti di notte cambino posto senza che nessuno li tocchi.
Tra le varie leggende non manca, come in quasi tutti i castelli maledetti, quella che riguarda, l'altrettanto maledetto, pozzo!
In questo caso è chiamato il pozzo delle Vergini, ed è uno stretto e profondo condotto dove venivano gettate le donne non giungevano vergini sul letto del proprietario del maniero la prima sera di nozze.
La legge Ius primae noctis dava al signore la precedenza per consumare il matrimonio e possedere la vergine, ma quando riteneva di essere stato gabbato e che le donne avessero già donato la propria virtù, le gettava nel pozzo.
Per tutto il borgo si sentivamo le loro urla strazianti e i loro spiriti non se ne sono andati!
La visita al castello dura circa un ora, durante la quale potrete visitare le prigioni, guardare le reliquie, vedere il pozzo, ricchi e freschi giardini pensili e accedere alla camera degli archivi, dove troverete il corpo imbalsamato del piccolo Francesco, oltre a interessanti e antichi manoscritti!
Una gita che garantisce lunghi brividi estivi!
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