Nei vari appuntamenti con la nostra rubrica Indovina chi viene a cena? abbiamo approfondito diversi profili riguardanti uomini, con svariate patologie mentali, dediti al cannibalismo.
Che sia una donna a nutrirsi di carne umana è rarissimo, ma pur possibile, come raccontiamo in questo articolo la cui protagonista dimostra che il gentil sesso può essere estremamente crudele. Enriqueta fu ben più terribile di molti "colleghi" maschi, in primis perché lo sporco scopo di tutto il male che fece erano i soldi. Per diventare ricca perpetrò ogni sorta di cattiveria possibile, macchiandosi di crimini inimmaginabili, a danno di giovanissime vittime.
La folle Enriqueta Martí Ripollés, detta La strega di Barcellona, nasce a Sant Feliu de Llobregat nel 1868 e muore nel carcere femminile di Reina Amalia il 12 maggio 1913.
Tra il 1902 e il 1912 uccise e torturò più di 10 bambini piccolissimi, confessando di aver compiuto anche mutilazioni e atti di cannibalismo. Fu condannata anche per lo sfruttamento della prostituzione minorile.
La sadica donna preparava pozioni magiche, allucinanti, per curare malattie all'epoca inguaribili, come la tubercolosi, e per farlo usava le parti dei corpicini delle vittime. Vendeva poi gli intrugli a ricchi facoltosi, nonché influenti, personaggi della città, quelli che si potevano permettere le enormi cifre richieste.
Gli stessi terribili uomini che pagarono la strega per anche per avere rapporti con le bambine e i bambini da lei sfruttati per il sesso.
Questa clientela di gente per bene servì a fare in modo che per lungo tempo Enriqueta non fosse indagata, come vedremo poi venne addirittura difesa per evitare che saltassero fuori con la polizia nomi scomodi.
La Martí era nata in un quartiere popolare di Barcellona ed era figlia di un alcolizzato e di una donna delle pulizie. Visse in estrema povertà per molto tempo, facendo la domestica e la nutrice.
Verso i 16 anni comincia a prostituirsi nel quartiere del porto di Santa Madrona. A 20 anni conosce e sposa Juan Pujalò un pittore che non fece alcun successo e che guadagnava molto poco.
Enriqueta continua a vendere il suo corpo per sfuggire alla miseria, finché il marito non riesce più a sopportarlo e la lascia.
Ma la prostituzione era solo l'inizio. La donna mi mise a studiare da fattucchiera e cominciò la tetra produzione delle pozioni "miracolose" che cominciò a vendere con profitto!
Il 10 febbraio 1912 scompare una bambina di 5 anni: Teresita Guitart Congost.
Era un periodo in cui la gente di Barcellona aveva paura, i genitori erano in guardia perché tanti bambini sparirono misteriosamente.
Il Sindaco della città intervenne sulla questione affermando che si stava facendo tanto rumore per niente. Non aiutò per nulla a far chiarezza.
Intanto però, il 17 febbraio, una donna di nome Claudia Elías, vede alla finestra di una casa di fronte alla sua, al 29 di Calle Poniente, una bambina mai vista, con la testa rasata e in strani atteggiamenti.
Insospettita dalla somiglianza con la giovane recentemente scomparsa, decide di avvisare la polizia, anche perché in quella casa abita una donna ritenuta molto strana.
E ha ragione a crederlo, lei è proprio Enriqueta Martí, ed è già conosciuta dalle forze dell'ordine perché è stata precedentemente denunciata per sfruttamento della prostituzione minorile, senza che nessuna indagine fosse avviata, poiché era rimasto coinvolto un importante personaggio pubblico.
Quando l'agente Ribot, con due poliziotti, entra in azione, trova nella casa due bambine.
Enriqueta dice che una è sua figlia Angelita e l'altra, quella con la testa rasata, è una bambina abbandonata alla quale ha offerto aiuto.
Ma le scuse non reggono.
La bimba interrogata dagli agenti dice che la signora le ha detto che finché sarà in quella casa il suo nome sarà Felicidad, ma in realtà è Teresita! Che verrà fortunatamente restituita alla famiglia.
Dai successivi accertamenti usciranno delle spaventose verità.
Le piccole raccontarono che con loro c'era anche un bambino di nome Pepito, che fu rinchiuso dalla maga in una stanza dove avrebbe dovuto restare in punizione e loro non avrebbero mai dovuto avvicinarsi a quella porta né tanto meno aprirla.
Una volta sole però le curiose bimbe sbirciarono trovando tanto sangue, odori spaventosi e nessuna traccia di Pepito.
Quando la perfida megera si accorse che le bambine avevano disubbidito le punì costringendole a mangiare un brodo dove galleggiavano due piccoli piedi lessi e altri strane parti.
La polizia nella casa degli orrori trova una quantità di prove che confermano la storia delle bambine: nella stanza di Pepito fu trovato un sacco con un coltello insanguinato e ossa di bambini. In un armadio c'erano ciocche di capelli meticolosamente conservate. Inoltre due grandi ampolle colme di sangue coagulato e altri contenitori pieni di grasso.
Ecco gli ingredienti con i quali Enriqueta confeziona le magie per i suoi ricchi e disgustosi clienti che compravano le pozioni curative e le prestazioni sessuali dei bambini.
Furono trovati anche un libro con delle bizzarre formule utilizzate dalla pazza e un diario con un codice cifrato che solo la lei poteva leggere.
La strega, arricchitasi, aveva nel tempo acquistato varie case: in Calle de Picalquès, dietro a una doppia parete segreta, vennero ritrovate altre ossa e quattro manine. In Calle de Tallers, di nuovo, ossa e capelli biondi.
In una vecchia torre a Sant Feliu de Llobregat furono scoperte costole e piedini, poi ancora libri di magia e flaconi usati. Infine nella casa della Calle de Jocs Florals de Sants, vennero scoperti tre teschi di bambini di tre anni, e una serie di ossa di altri bambini dai sei agli otto anni.
Subito arrestata e scampata per miracolo al linciaggio da parte della folla furibonda, Enriqueta viene processata e condannata a morte ma viene trovata morta nella sua cella nel carcere femminile Reina Amalia, uccisa dalla compagna che l'ha colpita alla testa con del ferro.
Enriqueta Martí affermò che il sangue e il grasso venivano mescolati insieme al midollo che estraeva dalle ossa per fare le cure, mentre la carne veniva cucinata e mangiata. Aggiunse che quella famosa lista cifrata che gli investigatori non riuscivano a decifrare, era che l'elenco dei suoi clienti: politici, avvocati e noti commercianti.
Il prossimo appuntamento con Indovina chi viene a cena? è tra due settimane.
Sarà il momento conoscere un giapponese che mette davvero i brividi!
Non mancate!
Se vi siete incuriositi i precedenti articoli li trovate a questi link: Vincenzo Verzeni,
Albert Fish, Andrej Čikatilo, Armin Meiwes, Edward Gein e Jeffrey Dahmer. Buona lettura.
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