Forse non è un caso che i Ravensthorn siano di Chicago, città natale di grandi scrittori dell'orrore come Robert Bloch, Fritz Leiber e Charles Beaumont.

Hauntings and Possessions (Hellion Records, 2004), debut album preceduto dal demo del 2002 House of the Damned, mostra il quartetto americano devoto a quell'heavy metal, dalle atmosfere tenebrose e dalle tematiche horror e occultistiche, rappresentato negli anni Ottanta da Mercyful Fate, Witchfinder General e dai mai troppo ricordati Black Sabbath.

Ritmiche martellanti, riff chitarristici possenti o e assolo vorticosi accompagnano la voce del biondo singer Bill Jannush che canta, urla, declama storie di evocazioni diaboliche, esorcismi, antiche e moderne maledizioni.

L'immaginario lirico del gruppo abbraccia ogni genere di orrore, dai vampiri della tradizione gotica (Bloodthirst of Dracula) ai fantasmi contemporanei (The Ring, ispirata all'omonimo film di Gore Verbinsky), passando per il più famoso romanzo di possessione (L'esorcista di William Peter Blatty esplicitamente citato in Possessed by Evil) e per la mente deviata di un assassino (In the Hand of a Killer).

A questo festival del macabro si adeguano la cupa copertina, il look vampiresco del cantante, gli effetti speciali nel disco (tuoni, voci diaboliche) e nei concerti (nebbia, fiamme, spade). I Ravensthorn definiscono la loro musica "old school of heavy metal", ma il sulfureo brano d'apertura (Chant of the Souless), gli assalti metallici di Lost in Darkness e Possessed by Evil, la lunga e inquietante Bloodthirst of Dracula, rivelano come il gruppo abbia le carte in regola per imporsi sulla scena metallica contemporanea.

Una veloce visita al loro sito ufficiale, www.ravensthorn.com (che contiene la consueta dose di foto, notizie e interviste), potrà aiutarvi ad approfondire la conoscenza di questa nuova realtà musicale.