Continua a Milano il successo di Cucina Calibro Noir che ogni mese serve in tavola un giallista, ben “cucinato” da Luca Crovi e accompagnato dalle letture dal vivo di Gigio Alberti e Valerio Buongiorno.
L’attesissimo appuntamento di mercoledì 15 febbraio con Alessandro Robecchi e il suo nuovo romanzo Torto Marcio (Sellerio) ha fatto segnare in largo anticipo un nuovo sold-out.
Giunta alla terza edizione, l’originale formula delle cene con gli scrittori noir ha ospitato alcuni dei più venduti autori italiani (Massimo Carlotto, Maurizio de Giovanni, Marco Malvaldi, Fulvio Ervas, Gianni Biondillo) e stranieri (Qiu Xiaolong, Björn Larsson, Ben Pastor).
Gli appuntamenti primaverili saranno il 16 marzo con Andrea Vitali e il 25 maggio con Hans Tuzzi.
L’Osteria del Biliardo di Affori, storico luogo di una Milano che si ostina a non scomparire, è l’ambiente ideale per le serate che abbinano il piacere della buona tavola a quello della convivialità e della buona lettura. Con una cucina basata sulla tradizione italiana, sulle eccellenze agroalimentari abbinate a vini di piccole ma prestigiose cantine, il locale dell’oste Herion Talelli e dello chef Giovanni Trotta è il partner fisso della rassegna.
Durante le cene, il direttore artistico Luca Crovi, storica voce di Tutti i colori del giallo e profondo conoscitore della scena noir italiana e internazionale (Noir, Istruzioni per l’uso, Garzanti), intervista a lungo lo scrittore ospite. Ai lettori è ben nota la verve del Crovi, che ogni volta trascina lo scrittore in una chiacchierata totalmente informale, approfondita e divertente.
Alla storica voce dell’attore Gigio Alberti (Mediterraneo, Marrakech Express,) sono invece affidate le letture delle pagine dei romanzi protagonisti.
Cucina Calibro Noir è il luogo in cui gli scrittori regalano inedite anteprime sui romanzi a cui stanno lavorando (in alcuni casi leggendone degli estratti) o rivelano propri lati curiosi e inattesi (la perfetta voce tenorile di Marco Malvaldi). Ma è anche il luogo in cui semplicemente affascinano il pubblico raccontando la propria vita da navigatore (Larsson) o da “dissidente” esule in Usa (Qiu Xiaolong).
“Alle nostre sera, le persone si trovano bene, si conoscono, cenano insieme e poi spesso ritornano – racconta l’ideatrice Emanuela Bergomi, dell’associazione culturale “La cucina letteraria” – per il piacere di stare insieme e l’atmosfera che si crea nel rapporto davvero informale con gli scrittori”.
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