Dopo Jeffrey Dahmer e Edward Gein, continuiamo l'esplorazione delle inquietanti personalità dei veri cannibali!
La storia di Armin Meiwes, il cannibale di Rotenburg , è completamente diversa da quelle raccontate sino a ora. In realtà la sua vicenda, più unica che rara, è differente da qualsiasi altra cosa possiate mai ascoltare o immaginare. Prima di tutto Armin non è un serial killer. Per mano sua morirà solo il consapevole e consenziente Bernd Jürgen Brandes: il sogno di quest'uomo era farsi mangiare vivo e Meiwes l'ha realizzato. La follia è dunque il leitmotiv di questa recente faccenda che ha scosso il sistema giudiziario tedesco e l'opinione pubblica mondiale.
Ma andiamo con ordine. Meiwes nasce il primo dicembre del 1961 a Essen, in Germania. La sua non è certo una famiglia felice, ovviamente.
La madre, la signora Waltraud, è al terzo matrimonio. Pare che non fosse una donna facile da sopportare. Il padre è un poliziotto, si chiama Detlef Meiwes ed è l'eroe di Armin. Purtroppo la storia tra marito e moglie non andrà bene. Il carattere della madre porta l'uomo ad abbandonare la famiglia. Meiwes racconterà spesso del dolore che provò quel 20 settembre del 1970, quando vide il padre salire in macchina e andarsene senza neppure salutarlo, mentre lui si disperava, in lacrime. Armin non aveva amici. I fratelli, figli dei precedenti matrimoni della madre erano ormai adulti e indipendenti, e nella solitudine la sua mente comincia a deviare leggermente dal normale percorso di crescita. Per avere compagna inventa un amico immaginario che si chiama Frank, che ritroveremo dopo. Legge molto, molte fiabe, fino a sviluppare un’ossessione Hansel e Gretel, gli piaceva l’idea che il piccolo Hansel ingrassasse per essere mangiato dalla strega.
A 16 anni si trasferisce con la madre in un'enorme tenuta nella campagna vicina alla cittadina di Rotenburg.
La donna è autoritaria e accentratrice, non lascia mai Armin da solo, lo segue dappertutto anche fuori casa, mettendolo spesso in imbarazzo. Lo accompagna sia nei rari appuntamenti con le ragazze, sia alle esercitazioni militari durante gli anni di servizio nell'esercito. Meiwes diventa così sempre più chiuso e introverso.
Nel 1999 le cose cambiano: la madre muore e lui in tutta quella nuova e più tranquilla solitudine, comincia la ricerca di se stesso. Accresce la sua passione per l’informatica, fino a diventare un esperto tecnico dei computer e passa sempre più notti su internet. Gira tra siti e forum scoprendo di essere bisessuale. Ha interesse per certe morbosità: colleziona immagini trovate online di crimini, di corpi smembrati e torture. Studia l'anatomia umana e con gran sopresa scopre di non essere esattamente il solo ad avere queste bizzare ossessioni. Il mondo pullula di gente deviata. Ora le cose cominciano a farsi molto strane.
Si registra a nome Frank, l'amico immaginario che non l'ha lasciato mai, in un forum tedesco, estremo, The cannibal caffè, dove gli utenti postano richieste dal forte contenuto sessuale, antropofago e di vorarefilia. Il posticino ideale per la richiesta di Franky: "Cerco ragazzo ben fatto tra i 18 e i 30 anni per essere macellato ed essere divorato da me. Farò di voi succulenti impanati e gustose bistecche".
Quello che nessuno, menneno Meiwes, avrebbe potuto immaginare era l'altissimo numero di persone che risposero all'annuncio. Armin incontra qualche interessato, seleziona la gente. Alcuni, una volta davanti all'attrezzatura per la macellazione si spaventano, cambiano idea. Il futuro cannibale asseconda le volontà di tutti. Meiwes non è un violento, non è sadico. Il suo desiderio sessuale deviato, si accende solo se c'è da parte della vittima la volontà reale di donargli la propria carne, di farsi divorare con esultanza. Se il compagno non è convinto, non se fa nulla. Con calma, continua la ricerca della persona giusta, quella che gli regali la carne da mangiare. E al fin la trova.
Nel 2001 un ingegnere elettronico di Berlino di 43 anni, omosessuale, autolesionista e dedito alla coprofagia lo contatta: "Ti offro la possibilità mi mangiarmi vivo. Se davvero lo vuoi sarò la tua vittima". Il suo nome è Bernd-Juergen Brandes. Anche lui non ha avuto una vita semplice. La madre è morta suicida ed il padre lo ha abbandonato. È un uomo conosciuto nell'ambiente gay berlinese, un suo ex dichiarerà che già in anni precedenti lo supplicava di tagliarli il pene o almeno di ferirlo. Brandes e Meiwes cominciano a scriversi mail dal forte contenuto sessuale. Si scambiano foto di nudo e di denti e si racconato i più intimi e depravati desideri, fino al momento di passare ai fatti.
Il 9 marzo 2001 Brandes raggiunge in treno Armin che lo porta nell'enorme casa dove vive. Una volta soli i due scherzano, si rilassano e fanno sesso, come una coppia normale, fino a che Bernd dirà: "Quando vuoi puoi farlo! Puoi mangiarmi vivo".
Da ora è cronaca di follia pura. Al secondo piano è allestita una sala attrezzata per la macellazione. Fanno ancora sesso e decidono di riprendere tutto con una telecamera. Il video sarà mostrato in tribunale come prova dei fatti. Brandes vuole che il suo pene venga strappato a morsi, ma Armin non riesce. Riempie l'amante di antidolorifici e calmanti e procede usando un coltello. Due tentativi prima che l'amputazione vada a buon fine, se così di può dire. Brandes si lamenterà, il dolore è durato troppo poco, solo 30 secondi. Vuole che il suo pene venga cotto e vuole mangiarlo. Ma anche questo è complicato. Meiwes lo farà bruciare perché la carne è troppo sottile. Comunque sia almeno una parte cucinata con olio, pepe , sale e aglio, i due riescono ad assaggiarla assieme. Verso l'una di notte Brandes comincia a stare molto male.
Armin gli prepara un bagno caldo, lo immerge nella vasca e gli legge un libro di Star Trek. Brandes era felice perche stava morendo nel suo stesso sangue. Chiede di uscire dall'acqua ma perde i sensi. Intorno alle due e mezza del mattino riprende conoscenza ma per pochissimo. Era chiaro che la situazione stesse precipitanto. Meiwes dirà : " Ho esitato a lungo, ho pregato per lui. Poi ho preso il coltello, come si vede nel video ma l’ho riappoggiato. L’ho baciato ancora, poi ho ripreso il coltello e pregavo. In quel momento non sapevo davvero cosa fare. Poi ho chiesto perdono a Dio. Ho stretto il coltello nelle mie mani, ho esitato ancora un po’ e poi gli ho tagliato la gola con quel coltello.”
Dopo tutto questo, Brandes verrà macellato. Armin sa perfettamente come fare, si è preparato a lungo.
Toglie la testa, lo appende al soffitto e lo taglia in due per pulirlo al meglio. Divide la carne da mangiare in porzioni, le congela e le consumerà pian piano nel successivo anno. Mangerà circa 20 chili di carne di Brandes. Descrive così la prima cena: “Preparai con cura la cena, era un’occasione speciale per cui decorai la tavola con candele, presi il mio servizio di piatti migliore. Presi un pezzo di lombo e lo feci cuocere con le patate. Poi, dopo aver preparato la cena, la mangiai. Il primo boccone fu davvero strano, erano trent'anni che aspettavo quel momento. Dovessi descrivere a parole quella sensazione direi che mi sentivo perfettamente in connessione con quella carne, che sapeva di maiale. Il sapore è lo stesso, credo che la gente non noterebbe la differenza. Il sapore è davvero buono.”
La scomparsa di Brandes viene denunciata dal compagno, ma in nessun modo verrà collegata a Meiwes. Solo un anno più tardi, quando la scorda di carne sta per esaurirsi e Armin si mette in cerca della prossima vittima da mangiare, verrà denunciato da un ragazzo, che capisce, allarmato, che le richieste sul forum sono vere e non sono un macabro scherzo. La polizia interviene e lo arresta.
Comincerà un processo tra i più complessi della storia tedesca: non esiste in Germania il reato di cannibalismo. Si potrà procedere solo per omicidio, e resta il fatto che la vittima fosse consenziente. Sono stati riempiti 34 raccoglitori di carte, fissare 14 udienze, ascoltati 38 testimoni e diversi esperti psichiatri. Tutto è senza precedenti: un reato che non esiste nel codice penale con una vittima consenziente e un imputato incensurato!
Il 30 gennaio 2004 fu condannato in primo grado di giudizio a otto anni di carcere per omicidio preterintenzionale.
Il 10 maggio 2006 la condanna all'ergastolo da parte di un tribunale di Francoforte per omicidio volontario e per mancanza di consenzienza della vittima.
Nel 2017 potrebbe essere rilasciato. La legge tedesca prevede, dopo 15 anni, la revisione degli ergastoli. E Armin si è dimostrato un detenuto modello, per buona condotta e perché non sembra essere un pericolo per la società. Fa terapia, è sempre gentile e disponibile, tutt'altro che aggressivo.
Il cannibale ha raccontato tutti i dettagli in una lunga intervista, diventata un libro: Interview With a Cannibal: The Secret Life of the Monster of Rotenburg, da cui sono riportati i discorsi diretti di Meiwes.
La sua mente è estremamente complessa da capire, sembra un uomo normale, quasi certamente non sarà più un pericolo, ma quello che ha fatto va oltre ogni possibile comprensione. Quando Armin si racconta, ha il viso sofferente e patito mentre parla dell'uccisione, che avrebbe evitato, fosse stato possibile. Ma sorride con velo di compiacimento quando racconta del resto: "Lo squartamento del corpo mi ha divertito, il momento dell'uccisione è stato terribile".
"Ad oggi mi rendo conto che quello che ho fatto era ed è sbagliato. Le fantasie e i desideri, a volte, non devono diventare realtà. I sogni devono rimanere sogni."
Meiwes, che in carcere è diventato vegetariano, ritiene che in Germania vivano circa 800 cannibali!
Il prossimo appuntamento con Indovina chi viene a cena? è tra due settimane!
Non mancate, faremo un giro in Russia, tra tanto freddo e tanta pazzia!
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