Dopo aver cenato in compagnia di Jeffrey Dahmer, continuiamo l'esplorazione delle inquietanti personalità dei veri cannibali!
Edward Theodore Gein viene al mondo il 27 agosto del 1906, a La Crosse, nel Wisconsin. I suoi genitori erano Augusta T. Lehrke e George P. Gein.
Comincia dunque in un giorno d'estate, la storia dell'uomo che ispirò film quali Psyco, Non aprite quella porta, Il silenzio degli innocenti e Deranged, colui che più di chiunque altro sconvolse il mondo intero con la sua grottesca vita, rivelò che l'apparente normalità può nasconde terribili segreti e mostri insospettabili. Da ora sarà difficile per tutti potersi fidare anche solo dei propri vicini di casa.
Come sempre vi voglio raccontare, prima di tutto, come si diventa dei mostri. Perché mica ci si nasce.
Ed, infatti, viene messo al mondo da un uomo alcolizzato e violento e da una donna completamente pazza. Augusta era una fanatica religiosa estremista.
La coppia ebbe due figli, Edward e Henry, che furono cresciuti esclusivamente dalla madre, tra preghiere, digiuni e prediche costanti. Vivevano, lavorando la terra e macellando animali, in una fattoria poco fuori Plainfield, praticamente isolati dalla società. La madre leggeva ai figli la Bibbia ogni giorno, specialmente il vecchio testamento, sottolineando le terribili punizioni divine e inculcò loro una serie di follie sulle donne, il sesso e il male. Più i figli crescevano e più lei si dimostrava severa. Fino alla violenza.
Un giorno Augusta sorprende Ed mentre si masturba nella vasca da bagno, quindi gli afferra i genitali chiamandoli la maledizione dell'uomo e lo scotta con l'acqua bollette per punirlo. Il giovane Gein crebbe con un'avversione totale per il sesso e una paura innaturale per le donne. In seguito Augusta farà giurare ai due figli di restare vergini per sempre. Promessa che da Henry non verrà mantenuta. Nonostante Ed venisse trattato malissimo dalla madre, e una parte di lui la disprezzasse per questo, andò a crearsi una visione intima divina della donna.
Fuori casa le cose non andavano meglio. La madre consentiva a Ed solo di andare a scuola e in nessun altro luogo. Il giovane era effeminato e timido, di corporatura esile, e spesso veniva deriso. Per di più mostrava sempre un ghigno strano, fuori luogo nei discorsi seri. E rideva senza ragione, da solo. Insomma non dimostrava alcuna attitudine alla vita sociale. Nell'apprendimento scolastico era normale.
Quando nel 1940 il padre muore, Henry comincia a condurre una vita più intraprendente, ribellandosi alle strette regole di Augusta. Edward non la prende bene. Tanto che nel 1944 i due fratelli si trovano al centro di un incendio nella fattoria ma solo Ed si salverà. Sebbene fosse evidente che Henry avesse subito un trauma alla testa, il perito locale giunse alla conclusione che fosse morto per asfissia. Nessuno sospettò del timido Gein che però poté finalmente vivere con l'amata madre e nessun altro.
Durò pochissimo. Il 29 dicembre del 1945, Augusta muore colta da un ictus lasciando Edward solo. Al funerale pianse istericamente, come un bambino.
Impazzì completamente, trasformandosi in profanatore di tombe. Curava i necrologi e quando morivano donne di mezza età di notte entrava nei cimiteri e apriva la bara e portava a casa il cadavere.
In paese, tante persone erano impietosite da Ed, dalla sua solitudine e dal suo essere un poco strano. Era un gran lavoratore e in fondo era buono e tranquillo e sempre con quel sorriso enigmatico sulle labbra. Alcuni affidavano a lui i figli, facendolo lavorare come indovinatissimo babysitter, altri lo invitavano a cena per stagli vicino. Be'… quest'ultimi se ne sarebbero amaramente pentiti, perché ogni tanto era Ed a preparare la cena, con dei cervi, che però non aveva mai cacciato…
Purtroppo non si fermò a questo. Il 19 novembre del 1957 Ed va a fare acquisti nel solito negozio di ferramenta in paese, dove lavora Berenice Worden. Quando la donna si volta di spalle lui non si controlla, prende una carabina calibro 22 e le spara alla nuca. Dopo averla uccisa, porta il corpo in fattoria. Ma oltre al mare di sangue della vittima, nel negozio la polizia troverà il nome dell'ultimo cliente: Edward Gein.
Lo sceriffo e due squadre di agenti corrono in questo freddo novembre pieno di neve, verso la fattoria dei Gein.
La prima squadra fa irruzione in casa. Trovano il caos più totale, sporcizia e spazzatura in ogni dove, resti di alimenti sparsi in giro, un odore terribile nell'aria.
L’unica stanza pulita e in ordine è quella della madre, follemente idolatrata anche dopo la morte. Ma in effetti questi sono dettagli, perché guardando con maggior attenzione gli agenti scoprono che si trovano nella casa degli orrori. Letteralmente! Gein sembra essere dotato anche di un certo talento artistico perché ha realizzato di mano sua l’arredamendo: paralumi, sedie, cofanetti e capi di moda e cinture. Solo che tutti i prodotti sono realizzati al 100% in pelle umana. Vi riporto la lista degli oggetti rinvenuti così come venne stilata all'epoca a verbale, perché nella vita, un'altra cosa così non la leggerete più: quattro nasi, ossa umane, alcuni teschi, dieci teste di donna come decorazioni nella camera da letto, pelle umana usata come tappezzeria per lampade e sedie, calotte craniche trasformate in ciotole, un cuore umano in una casseruola nella stufa, due labbra umane che decoravano una finestra, un tamburo fatto di pelle umana, femori usati come gambe per un tavolo, nove maschere fatte di pelle umana, una colonna vertebrale adibita a lampada, vestiti fatti di pelle umana.
Il vestito di pelle umana, che ispirò Buffalo Bill de Il silenzio degli innocenti, è la massima rappresentazione della follia di Gein, simbolo sia della volontà di cambiare sesso, confessata dopo l'arresto, sia della voglia di assumere le sembianze della madre. Mentre i vari feticci rappresentano la brama di ricongiungersi con quella donna la cui perdita era stata fatale per la sua lucidità mentale.
Gein negò sempre di aver avuto rapporti coi cadaveri riesumati, perché avevano un cattivo odore. Atti di cannibalismo sono molto sospettati, ma non li confessò mai.
La seconda squadra entra nel capanno sul retro. E a loro va anche peggio, trovano il cadavere della Worden, decapitato e appeso per le caviglie, aperto in due a partire dalla vagina e svuotato di tutte le interiora, che Gein aveva distribuito in vari posti. La testa fu rinvenuta con due chiodi conficcati ai lati perché aveva intenzione di appenderla al muro.
Dopo la cattura fu accusato e confessò il delitto di Mary Hogan, scomparsa nel 1954. La pelle del viso fu ritrovata a casa Gein. In realtà aveva confesso il delitto anche a Elmo Ueeck, marito di Mary, poco dopo l'atto. Gein con un grande sorriso sulle labbra gli disse che sua moglie l’aveva presa lui e si trovava nella sua fattoria. Chiaramente non fu preso sul serio dato che era eccentrico e faceva commenti ironici e fuori luogo.
Il resto dei suoi giorni li passerà tra ospedali psichiatrici, nei quali si trova molto bene, e processi. Il 21 novembre 1957 fu dichiarato incapace di sostenere il processo e assegnato alle cure dell’istituto di sanità mentale Central State Hospital. Solo nel 1968 i dottori diedero il via al procedimento.
Al termine fu dichiarato malato di mente e colpevole dell’omicidio di Berenice Worden e Mary Hogan. Anche se il numero delle vittime presunte è più alto e lasciò intendere di aver ucciso altre persone, tra cui una ragazzina scomparsa diversi decenni prima da Plainfield. Venne rinchiuso nel penitenziario psichiatrico dello stato. Fu un paziente modello, riservato e lavoratore fino alla morte per arresto respiratorio il 26 luglio 1984.
La sua lapide a Plainfield è stata spesso vandalizzata. Nel marzo del 1958 venne appiccato un incendio doloso che distrusse la fattoria. Gein disse: è meglio così. Nel 1958 la sua auto, usata per trascinare i corpi delle vittime, fu venduta per 760 dollari a un certo Bunny Gibbons, che ne fece un'attrazione La macabra auto di Ed Gein. I matti sono veramente tanti…
Durante il processo, la sua dichiarazione "Non ho mai ucciso un cervo" preoccupò molto i famosi vicini di casa, ai quali Edward aveva spesso offerto carne di cervo, dicendo di averlo cacciato e cucinato. Molto probabilmente era carne umana.
Il prossimo appuntamento con Indovina chi viene a cena? è tra due settimane, con un cannibale tedesco, che in anni recenti ha fatto decisamente parlare di sé!
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