Il 2017 per Dylan Dog comincia nel migliore dei modi grazie a Gli anni selvaggi, appassionate storia a ritmo di rock, scritta da Barbara Baraldi e magistralmente illustrata da Nicola Mari. La copertina di Gigi Cavenago è la perfetta anteprima di ciò che leggerete: un albo colmo di sangue ed angoscia, che racconta una generazione di ragazzi che vuole liberarsi dalle illusioni e dal dolore e lotta disperatamente per realizzare i propri sogni.
La prima novità dell'anno è in terza pagina! Il nuovo, onirico frontespizio realizzato da Gigi Cavenago. Potete andare sulla pagina Facebook di Dylan Dog e dire se vi piace.
La storia è molto bella, con un ritmo perfetto, sempre ben calibrato e regolare che la rende avvincente! E la musica è una grande protagonista! Per accompagnare la lettura la Baraldi ha infatti selezionato una lista di brani molto interessanti da ascoltare. Proprio la perfetta colonna sonora per quest'albo suggestivo. La trovate a questo indirizzo!
Il risultato è un intenso omaggio a tutte le sue sfumature del rock degli anni 80 e 90, all'atmosfera post-punk che infuocava l'intensa vita londinese di quegli anni.
La forza della narrazione sta nel riuscire ad evocare perfettamente la rabbia e il disagio dei giovani che cercano di realizzarsi come persone, che vogliono comunicare, sfuggire alla normalità e alla banalità. Fare musica diventa la strada da seguire a tutti i costi per liberarsi, per inseguire il successo e la fama e vivere il sogno di una vita tutta rock.
La storia svela nuovi episodi del misterioso passato di Dylan, in gran parte avvenuti quando ancora non era ventenne. L'albo si apre splendidamente, con un pezzo dei Mötley Crüe e un lago di sangue, il cui responsabile pare essere un disco chiamato The Killing Machine, che fa letteralmente impazzire chi l'ascolta. Nel mentre, Dylan viene ricontattato dal vecchio amico, Vincent ed assieme ripercorrono gli anni in cui erano giovani e con Tommy e Ian, fondarono il gruppo rock The Bloody Hell, di cui Dylan era il roadie, organizzava loro i concerti e li seguiva nelle serate. Ed aveva già il clarinetto!
I ragazzi sono inseparabili amici, sono idealisti e sognatori, si sentono padroni del loro destino e hanno uno spirito che brucia di vita ma in questa Londra piena di musica, dovranno però fare i conti anche con le proprie dannazioni, Dylan alle prese con un amore maledetto e gli altri accecati dalla ricerca della fama del successo. Vincent è tornato a chiedere l'aiuto del nostro Old Boy proprio perché la macchina del successo sta chiedendo lui un carissimo tributo di sangue. E nella storia di sangue ne scorre parecchio ed anche con delle notevoli perle horror, tra cui un disco con 18 canzoni nelle cui tracce ci sono le urla strazianti registrate da veri omicidi.
Non era cosa semplice andare a scavare nel passato dell'indagatore dell'incubo, ma è perfettamente riuscita alla Baraldi che ci racconta un Dylan in linea con quello che conosciamo, coerente, romantico, tormentato e già collegato al suo futuro tanto che nella storia compare anche Morgana. E se vi siete mai chiesti perché quello di D.D. sia solo un quinto senso e mezzo, è il momento di scoprirlo.
Ottimo albo!
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