È difficile stabilire quando siano nate le prime leggende su licantropi e lupi mannari, per certo in epoca moderna queste creature sono diventate protagoniste irrinunciabili della letteratura e del cinema dell’orrore.
È però la cinematografia ad aver offerto più interpretazioni di questo straordinario mito aggiungendo elementi che mancavano del tutto alla tradizione popolare. L’operazione è stata resa più facile dalla difformità tra licantropi e lupi mannari, spesso considerati erroneamente sinonimi. Che la trasformazione sia volontaria o meno, a differenza di zombie e vampiri da sempre in antagonismo con la vita, licantropi e lupi mannari lottano contro la morte e per questo sono si temuti, ma anche venerati.
Per definire meglio la caratterizzazione di queste creature nel cinema, ecco un elenco dei film più rappresentativi sui licantropi.
10. La croce dalle sette pietre (aka Il lupo mannaro contro la camorra)
Esempio di scelleratezza filmica del 1987, scritto, diretto e interpretato da Marco Antonio Adinolfi, in arte Eddy Endolf. Prodotto dal Ministero dei Beni Culturali e proiettato in solo due sale cinematografiche siciliane, il film di Adinolfi è probabilmente il punto più basso mai raggiunto dalla cinematografia mondiale e per questo film imprescindibile per i cultori del trash.
Film Hammer del 1961 diretto da Terence Fisher. Più vicino al dramma che all’horror per narrazione, Fisher analizza infatti soprattutto il conflitto interiore del licantropo in cui convivono purezza e istinto bestiale. La pellicola deve la sua importanza a caratteristiche che lo rendono unico: l’ambientazione nella Spagna del ‘700 e la forte componente religiosa.
Film del 2013 diretto da Aharon Keshales. Rabbioso e spietato, protagonista assolata è la crudeltà, Big Bad Wolfe sprofonda in una voragine di violenza che è poi anche il ritratto quotidiano del paese in cui nasce: Israele.
7. Wolfen – La belva immortale
Film del 1981 diretto da Michael Wadleigh. Thriller paranormale dall’ambientazione metropolitana molto distante per forma e contenuti da altri film sui licantropi distribuiti lo stesso anno.
Film del 1984 diretto da Neil Jordan con la meravigliosa Angela Lansbury. Onirico, claustrofobico, surreale interpreta simbolicamente il passaggio dall’adolescenza all’età adulta. Nulla è come appare e per sopravvivere a un mondo fin troppo casuale, l’unica arma a nostra disposizione è la prudenza.
5. Howl
Film del 2015 diretto da Paul Hyett. B-movie dalla scrittura e dalle atmosfere curatissime che in alcuni punti predilige la commedia all’horror ma riesce comunque a restare sempre in bilico tra leggerezza e terrore.
4. Dog Soldiers
Film del 2002 diretto da Neil Marshall. Un’ironia sottile attraversa tutta la pellicola, tanto che persino le disgustose scene gore riescono a strappare un sorriso. Attraverso una serie di omaggi ai classici del genere si arriva a un finale beffardo.
3. L’uomo lupo
Film del 1941 di George Waggner che dirige l’astro nascente Lon Chaney Junior e la vecchia gloria Bela Lugosi. Episodio di una lunga, fortunata serie della Universal dedicata ai licantropi, la pellicola analizza l’atavica contrapposizione tra razionalità scientifica e folclore popolare. Molti sono i liberi innesti simbolici nella mitologia del lupo mannaro il cui trucco è curato da Jack Pierce.
2. Un lupo mannaro americano a Londra
Film del 1981 scritto e diretto da John Landis. Dopo il successo planetario ottenuto con Animal House e The Blues Brothers, Landis può finalmente scegliere con quale progetto proseguire e tira fuori un’idea partorita nel 1969. Per garantirsi poi totale libertà creativa accetta di rimanere al di sotto dei 10 milioni di dollari di budget e si trasferisce a Londra per approfittare dei vantaggi fiscali dell’Eady Plan. Landis trasporta il lupo mannaro in un contesto realistico e lo carica di humour, senza però trascurare nessun elemento della mitologia cinematografica.
1. L’ululato
Film del 1981 diretto da Joe Dante, uscito quasi in contemporanea con il film di Landis. Entrambe le pellicole mostrano la trasformazione in lupo mannaro in diretta. L’ululato segna la resurrezione della licantropia nel cinema di genere, Dante cancella l’immagine romantica dell’uomo lupo di Lon Chaney Jr. e mostra il lato più violento e bestiale della creatura. Il film si concentra sulla paura e trova nelle sequenze gore il suo punto di forza. Se nella prima parte del film i mostri restano nell’ombra perché si possa costruire la tensione, nella seconda metà l’orrore esplode violento e inarrestabile.
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