Se l’appuntamento mensile con Dylan Dog è ormai di qualità altalenante e non sempre in grado di soddisfare i fan della prima ora, bisogna ammettere che l’uscita annuale dell’Almanacco della Paura è capace di accontentare gli appetiti horror del lettore più fedele e attento come di quello occasionale e distratto.
Vero e proprio “bignamino” di quel che di horror è successo nel corso dell’anno, anche questa volta l’almanacco si presenta ricco di notizie e speciali. La parte del leone la fanno i vari speciali. Si parte con il dossier La mente che uccide, a cura di Gianmaria Contro, un affascinante viaggio nel mondo dei medium, scanners, telepati, sensitivi, necroscopi, fra tremendi poteri telecinetici e teste che esplodono.
Maurizio Colombo ci spiega chi è Il fuorilegge di Hollywood, quel Roger Corman che riusciva a girare film di alto livello in pochi giorni e con budget ridotti all’osso, un esempio da recuperare assolutamente in tempi come questi nei quali le pellicole hanno dei costi medi altissimi.
Chiude questo trittico di speciali Giuseppe Lippi con il suo L’inferno nel cuore, 15 pagine dense di informazioni e curiosità su uno degli autori più importanti del fantastico e del macabro, quel Joseph Sheridan Le Fanu che ha saputo regalarci uno dei più tenebrosi ed efficaci ritratti di vampiro al femminile nel suo Carmilla.
Il fumetto contenuto nell’almanacco è La strada per Babenco del duo Accatino-Mari, completano il volume la solita carrellata sui libri, film, fumetti e videogiochi horror usciti nel corso dell’anno.
Come? Cosa c’entra HorrorMagazine? Beh, dopo che il Popobawa di Ivo Torello è planato sul National Geographic Channel, ora tocca all'altro curatore del sito, Elvezio Sciallis, conoscere l’onore della ribalta. L’almanacco infatti cita Sciallis e la sua antologia di racconti Il dio nell’alcova come (citiamo) a metà tra la più tradizionale storia di fantasmi e la suggestione lovecraftiana, con un orecchio sempre teso verso le voci provenienti dal folklore di casa nostra.
In attesa di ulteriori, future soddisfazioni, vi lasciamo alla lettura dell’albo di casa Bonelli, vero e proprio vademecum da usare come punto di partenza per approfondire i temi trattati.
22 commenti
Aggiungi un commentoSorry, niente di nuovo: alludevo solo alla classifica del Premio Italia del 20 marzo e a memoria ho pure ciccato numero ops: (3° e non 2°, ma non cambia molto... volevo solo approfittare delle affascinanti tonalità cromatiche del Nostro!)
Basta parlare del sottoscritto, sono notizie di una non-entità, avrebbe detto qualche decennio fa un signore ben più famoso e geniale...
Su un pianeta di non-entità che se la tirano & se la cantano, l'esaltazione dell'opposto resta una delle ultime perversioni consolatorie...
Complimenti!
Io invece di DD, che non posso soffrire da sempre, prometto di leggere la tua opera non appena avrò un poco di tempo...
Tanto il Pozzo ne ha delle copie.
Complimenti Elvezio
Anche a Ivo...in ritardo
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