Stefano Fantelli
Per tua precisa scelta TCF si allontana da quei film horror in cui un gruppo di malcapitati si trovano alle prese con una famiglia di cannibali, che da Non aprite quella porta di Tobe Hooper ha avuto un mucchio di epigoni e pellicole ispirate al genere. Cosa volevi raccontare e cosa si deve aspettare il lettore? Cosa c’è del tuo mondo, da Strane Ferite a El Brujo Grand Hotel, in questa tua nuova opera? Tuo nonno era un bersagliere e ha combattuto nella seconda guerra mondiale, proprio come Alfredo Petronio, il patriarca di questa famiglia cannibale. Quanto c’è di personale e autobiografico in TCF?
Per precisa scelta io e Rossano ci siamo voluti allontanare da certi cliché del cinema horror, pur apprezzandoli, per creare qualcosa che fosse il più possibile originale. I cannibali di TCF è gente ricca, che ha studiato, non si tratta di ritardati mentali che vivono in una vecchia casa diroccata. The Cannibal Family darà un senso completamente nuovo alla definizione di “cucine da incubo”. Gli zombie fanno sicuramente paura e sono affascinanti e io per primo ne sono da sempre un grande appassionato, ma credo che le storie di TCF facciano ancora più paura perché raccontano di persone come noi, di persone che potrebbero essere i nostri vicini di casa. E i protagonisti qui sono i cattivi. È qualcosa che ho sempre voluto realizzare e le Edizioni Inkiostro nella figura di Rossano Piccioni mi hanno dato la possibilità di farlo.
In TCF c’è il mio stile del raccontare le storie e questo per me significa anche che i personaggi vengono prima di tutto, di ogni mio personaggio scrivo la biografia perché più il personaggio è reale nella mia mente e più si muoverà autonomamente sulla pagina stupendo a volte me per primo. Un personaggio “forte”, che funziona, si racconta da solo, si anima di vita propria. Il lettore troverà quindi in TCF situazioni dall’apparente banale quotidianità che sfociano improvvisamente e inaspettatamente nello shock e nell’orrore, quello più cupo, come già avviene in altre mie opere, tra cui quelle da te citate. Il tutto sempre condito da un tono a volte grottesco in cui il mistero si mescola alla sensualità e la perversione sconfina nell’ironia (come per esempio i rimandi al torture-porn). Inoltre a legare TCF alle mie opere precedenti c’è quella narrazione a tratti autobiografica che da sempre caratterizza le mie storie, come i ricordi che ho di mio nonno e dei suoi aneddoti sulla seconda guerra mondiale. Rispetto alle mie opere precedenti manca qui del tutto l’elemento soprannaturale. Non ho invece rinunciato ad agganciarmi come sempre a fatti realmente accaduti e a persone realmente esistite, il che credo renda il tutto ancora più affascinante, assottigliando ulteriormente quel confine invisibile che separa finzione e realtà.
Rispetto a Zombie Paradise (sempre in uscita a Lucca Comics & Games, questa volta per l’editore Universitalia), ci dobbiamo aspettare degli episodi autoconclusivi, o una storia a più ampio respiro? Come hai proceduto con la scelta dei disegnatori?
The Cannibal Family è una serie, quindi di ampio respiro, ma ogni volume sarà comunque autoconclusivo, chiuderà ogni volta alcune sottotrame sviluppate nel numero precedente e ne aprirà di nuove.
Oltre a Rossano Piccioni che ha sviluppato con me gli spunti iniziali del progetto e che ha realizzato anche i primi studi dei personaggi, abbiamo scelto come disegnatori titolari della serie Dario Viotti e Andrea Tentori Montalto perché sono due autentici talenti e due veri professionisti, inoltre il fatto di avere uno stile simile (e a linea chiara) ci garantisce una certa continuità anche visiva. Rossano ha realizzato l’episodio ambientato nel 1943, con uno stile diverso, a mezza tinta, perché volevamo che si notasse la differenza tra il passato e il presente. L’ambientazione storica ovviamente ha richiesto un lungo e scrupoloso periodo di documentazione, nulla è stato lasciato al caso. Anche nei prossimi numeri della serie la narrazione continuerà a scorrere su due binari paralleli, quello del patriarca della famiglia Alfredo Petronio da giovane durante la seconda guerra mondiale e quello di Alfredo Petronio da vecchio ai giorni nostri insieme alla nipote Sara, dolcissima e sadica al contempo. Entrambi hanno così tanto da raccontare…
Rossano Piccioni
Oltre a essere uno dei disegnatori di TCF sei anche l’editore che pubblica l’opera con la tua etichetta indipendente Edizioni Inkiostro. Partito tre anni fa con la rivista Denti (che propone autori affermati ed emergenti del panorama italiano), stai ampliando la produzione con nuovi prodotti e forti investimenti: un nuovo sito in costruzione, un logo firmato da Giorgio Santucci e un prodotto di punta che è, appunto, la serie The Cannibal Family. Cosa ti ha convito a pubblicare questo progetto e quali sono, a tuo parere, i punti di forza? Cosa dobbiamo aspettarci in futuro dalle Edizioni Inkiostro di Rossano Piccioni e in particolare da TCF?
Giorgio Santucci è un disegnatore fantastico ed i suoi lavori sono pura energia. Quando ho visto quel disegno me ne sono subito innamorato e ho pensato che poteva essere il giusto volto delle nostre nuove pubblicazioni. Un taglio editoriale aggressivo e dinamico che con passione cerchiamo di sviluppare.
La genesi di The Cannibal Family è avvenuta questa estate nel mio studio, durante un brain storming tra me e Stefano Fantelli. Discutevamo di cosa proporre con il mio marchio e volevamo trovare qualcosa che ci potesse far divertire in ogni suo passaggio di realizzazione. Parlavamo del fatto che gli zombie sono ovunque mentre per molti editori l'argomento cannibalismo è un vero e proprio tabù. Il passaggio dagli intramontabili zombie ai cannibali è stato immediato. Devo dire che non sono un amante dell'horror gratuito, TCF è molto più di questo, io e Fantelli puntiamo non solo sull’effetto, ma su trame corpose e personaggi credibili. Oggi i ragazzini guardano i film di genere ridendo. Esigevo quindi qualcosa di più complesso e articolato. Volevo fuggire dai soliti cliché horror e credo che ci siamo riusciti. La famiglia protagonista di TCF è costretta a nutrirsi di carne umana per necessità e soprattutto abbiamo voluto delle storie articolate e non banali. E il gesto horror, per quanto efferato è sempre giustificato da solide motivazioni.
Per quanto riguarda le Edizioni Inkiostro sarà un anno importante, fondamentale direi, ma anche di transizione. Siamo nel momento di massima crescita artistica e abbiamo in cantiere numerosi progetti. Non disperdere le energie è difficile ma so che potrò avvalermi di due collaboratori eccezionali come Stefano Fantelli e Andrea Gallo Lassere. So di potermi avvalere del loro talento e della loro amicizia.
La rivista Denti è stata concepita da me, per promuovere i giovani talenti del nostro paese, che spesso rimangono al palo, ma anche e soprattutto per scoprire sul campo, lavorando, autori su cui poter contare e progetti più articolati su cui investire. Nell'arco della lavorazione dei corti a fumetti che compaiono su Denti interagisco con decine di disegnatori e sceneggiatori. Seguire i lavori e il modo di comportarsi sul campo di questi autori mi fa capire di chi posso fidarmi, di chi non crea problemi e di chi invece crede di essere la reincarnazione di qualche dio fumettaro sceso in terra. Solo chi supera la scrematura su Denti ha poi la possibilità di buttarsi su collane diverse e progetti più ambiziosi. Da qui la mia scelta di avvalermi di quel disegnatore eccezionale che è Dario Viotti che fece la sua comparsa sullo storico numero 0 di Denti. Meticoloso, disponibile, serio, che non fora le scadenze. Che non crea problemi. Trovare disegnatori che non ti lasciano nella merda o che mollano a tavola 20 perché vanno sotto stress è sempre più difficile.
A Lucca Comcs & Games quali sono gli altri volumi che presenterete? I lettori che vogliono venire a salutare di persona (e ovviamente a comprare il volume), a te e Stefano, in che giorni vi possono trovare?
A Lucca porteremo The Cannibal Family con la splendida copertina di Nicola Genzianella, la sceneggiatura di Stefano e con i disegni miei, dell'impeccabile Dario Viotti e del talentuoso Andrea Tentori. La prefazione sarà di Giuseppe di Bernardo. Il terzo numero di Denti con l'illustrazione di Giorgio Santucci in copertina conterrà diverse storie. Alcuni autori che hanno azzannato Denti: Andrea Gallo Lassere, Matteo Grilli, Giuseppe Bonaccorso, Vincenzo De Cesaris, Fabiana Trerè, Maria Laura Sanapo, Francesco de Stena e Salvatore Coppola, Roberto Dore e Simone Tiberi. Il terzo volume sarà Neurorunner, avventura cyberpunk su testi di Matteo Mandato, disegnato da Ugo Pepe, alunno della mia Scuola di Fumetto Adriatica (www.scuoladifumetto.net ) esordiente assoluto, ma dal talento innegabile ed esplosivo. La copertina sarà del veterano Luigi Siniscalchi.
Saremo allo stand tutti i giorni con i disegnatori a firmare disegni, autografare albi e a regalare gadget, poster e soprattutto a conoscere chi verrà a trovarci. Tra l'altro a Lucca, sabato 2, alle 15 e 30 sarò a presentare Cosmicomic, un libro edito dalla Codice Edizioni che narra la vera storia della ricerca scientifica sull'origine dell'universo, raccontata per la prima volta come una coinvolgente spy-story a fumetti, sceneggiata dall'astrofisico Amedeo Balbi e disegnata ovviamente da me. Vi aspetto!
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